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La mayonnaise di Julia Child - Julia Child's mayonnaise

Arte/'arte/s.f. Attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza
o anche: espressione o applicazione di capacità creative umane e immaginazione, tipicamente sotto forma visiva come pittura o scultura, per la produzione di lavori che sono apprezzati principalmente per la loro bellezza o potere emozionale.
Alla luce delle definizioni qui sopra proporrei di aggiornare la lista delle nove arti (architettura, pittura, scultura, musica, poesia, danza, cinema, radio-televisione, fumetto) redatta dal poeta italiano Ricciotto Canudo, e ampliata con le ultime due voci dal critico francese Claude Beylie nel 1964, inserendo al decimo posto l'arte della cucina.
Secondo me cucinare è un'arte a tutti gli effetti, un'arte che come le altre trasmette la passione e le emozioni dell'artista, che sia pittore, attore o cuoco.
Per non parlare delle mille relazioni e connessioni che la cucina ha ed ha sempre avuto con le altre arti: pittura, scultura, cinema..
E proprio di questa relazione vincente fra cibo e cinema che si concenetra il mio post di oggi.
Oggi partecipo alla simpatica iniziativa “Food ‘n Flix” : ogni mese viene proposto un film a cui ispirarsi per realizzare una ricetta. In pratica si guarda il film e si corre in cucina a preparare una ricetta con l’ispirazione del momento. In genere vengono proposti film che hanno attinenza con il mondo della cucina e questo mese il film a cui ispirarsi è  Julie&Julia con Meryl Streep e Amy Adams, delizioso film del 2009 dove si intrecciano le vite vere di Julie Powell e Julia Child. La prima, trentenne un pò annoiata con la passione della cucina, si dà l'obiettivo di cucinare per un anno tutte le ricette del libro di Julia Child "Mastering the Art of French Cooking". La seconda è famosa per aver svelato tutti i segreti della cucina francese alle massaie americane (e non solo) attraverso questo libro, frutto di ciò che aveva appreso nel suo soggiorno a Parigi e della sua grande passione per la cucina.
L’ho già visto diverse volte, Meryl Streep rende benissimo la particolare personalità di Julia Child, eclettica e un pò stravagante. La scena che mi è piaciuta di più, in cui secondo me si capisce benissimo che grande passione aveva la Child verso la cucina è quando al tavolino del cafè con Simone Beck e Louisette Bertholle, svela metodo infallibile per ottenere una maionese perfetta. “Se intiepidite la ciotola subito prima di sbatterci il rosso d'uovo cambia tutto.. maionese garantita!!” dice alle amiche a bassa voce, quasi fosse un importantissimo segreto da non far trapelare se non sotto tortura.
Ecco, la passione per la cucina per me si riassume in quella sequenza, lo studio dietro a le ricette, gli aggiustamenti e le infinite prove..
Sono andata quindi a cercare la ricetta della “mayonnaise” direttamente dal libro di Julia Child “Mastering the Art of French Cooking” dove riporta l’intero procedimento, completo di avvertenze e piccoli trucchi. 
Vi riporto qui di seguito la traduzione completa e le foto della mia maionese, rigorosamente fatta a mano. Ah, dimenticavo, se volete tonificare braccia e spalle fate un paio di volte la settimana la maionese con questo procedimento e buttate l'abbonamento della palestra!
BON APPETIT!

Pâte à Choux ovvero.. i bignè di Julia Child!

 Iniziai a preparare la pasta per i bignè qualche anno fa, in occasione del compleanno di mio figlio Mattia, per realizzare una torta che avevo visto in un ricettario.
Iniziai una gran ricerca in rete e prova di qua e aggiusta di là arrivai a delle proporzioni di acqua, burro, farina e uova  che mi davano sempre un ottimo risultato. E ho sempre seguito quelle, tanto che da allora era diventata la mia ricetta per i bignè:
2 uova-50 gr di burro-70 gr di farina - 120 ml di acqua - pizzico di sale, quindi, per circa 50 bignè medio-piccoli usavo 4 uova 100 gr di burro-140 gr di farina - 240 ml di acqua - pizzico di sale
Questo prima di scoprire Julia Child, la sua passione per la cucina francese e il suo libro best seller "Mastering the Art of French Cooking" e devo dire che lei padroneggiava (mastering) egregiamente la materia, così tanto da poterla "tradurre" in chiare e semplici indicazioni per le massaie americane.
Ho voluto quindi provare la sua ricetta della pasta choux, seguendo passo passo e assolutamente alla lettera le indicazioni della sua ricetta, convertendo al grammo spaccato le misurazioni oltremanica di once, pinte e compagnia varia.  
Le mie note in rosso, alcune conclusioni in fondo.

Trecce di brioche - Omaggio a Julia Child

Ciao a tutti! oggi cambio di rotta dopo diverse ricette "light". 
Ogni tanto va bene sgarrare, secondo me. E quando lo si fa, bisogna farlo alla grande!!
Di ricette di brioche ce ne sono milioni.
E prima di aprire questo blog pensavo fosse impresa molto ardua riprodurre la pasta brioche in casa. 
E invece.
La prima volta che ho fatto la pasta brioche mi sono affidata a Julia Child e alla sua ricetta. Era il periodo di Natale e ne è venuto fuori un Alberello di brioche. Farcito, per di più.
Ora mi è tornata voglia di brioche. Della brioche di Julia Child per l'esattezza, ma senza creme o cremine di accompagnamento o riempimento. Solo brioche, punto. 
Da mangiare senza niente, o con un velo di burro e marmellata.

Pane al semolino - Semolina bread - Omaggio a Julia Child

Come forse avrete già intuito, e come io stessa ho già scritto, adoro i lievitati... tutti!! Sotto le feste mi sarebbe piaciuto cimentarmi col panettone o magari col pandoro (il mio dolce preferito), ma non mi reputo ancora in grado di tali imprese, che ammiro però su altri blog.
Ma la voglia di impastare, attendere la lievitazione, rimpastare e attendere ancora è sempre troppo forte e da qualche parte la devo sfogare... eh eh eh!
Così, quando ho visto questa ricetta sul fantastico libro "Baking with Julia" , che propone una serie infinita di ricette di lievitati (pane, dolci & co.), (per me, una vera Wonderland!) ho subito deciso di provarla. In più è una delle poche ricette che possono essere realizzate col robot da cucina, quindi perfetto per me che non ho la planetaria. Inoltre, l'utilizzo della farina di semola mi incuriosiva parecchio.
Risultato: un pane dalla crosta croccante e la mollica tipo ciabatta, ben alveolata. Un gusto speciale, che ricorda vagamente la noce.

Boca Negra - Omaggio a Julia Child - Boca Negra cake


Ciao a tutti! avete passato un buon Natale? vi siete rimpinzati per benino? ma soprattutto... dopo quante ore vi siete alzati da tavola? ehehehe ;-))) lasciate stare, immagino già.. anch'io non, comincio a postare qualche ricettina, realizzata per il pranzo di Natale.
Siccome io adoro i dolci, come avrete ben capito, parto dal fondo, dal dessert... ed ecco qui la torta BOCA NEGRA!
Questa è un’altra ricetta tratta dal fantastico libro “Baking with Julia” di Dori Greenspan.  Boca Negra… già il nome è tutto un programma… come si racconta nel libro una “boca negra” è quello che avrete dopo il primo morso a questa torta, seguito da un radioso sorriso!!
Allora vale proprio la pena di provarla, col robot è pure velocissima da fare! Con le dosi qui di seguto elencate, ho riempito questo stampo a stella (diametro circa 22-23 cm), se tagliate una fetta in corrispondenza di ogni punta otterrete 12 porzioni non enormi ma sicuramente sufficenti per altrettanti commensali, essendo questo dolce non proprio leggerino... ehmm.. La ricetta originale prevede il bourbon, ma avendo dei bimbi ho usato alternative non alcoliche.
For  English version see the bottom of this post

L'Albero di Brioche - Omaggio a Julia Child



E speriamo che non si rivolti nella tomba! Del mio interesse per Julia Child ho ampiamente scritto nella pagina di questo blog titolata appunto"Omaggio a Julia Child", della mia passione per gli impasti lievitati forse vi sarete già accorti sbirciando in questo blog.. e allora il passo è stato breve, non potevo non provare la mitica Brioche tratta dal libro "Baking with Julia". In rete è una ricetta già provata da molti, ed io volevo provare a vedere se ero in grado di farla... beh, l'odore che si è sparso per casa era incredibile, anticipando quello che poi il gusto avrebbe incontrato... si scioglie in bocca, che meraviglia!!
Questa brioche l'ho "vestita" per il Natale, mettendo l'impasto in uno stampo a forma di albero e all' interno l'ho arricchita con crema pasticcera e crema pasticcera al cioccolato disposte un pò "random" qua e là... come tante palline di Natale. 
Se vi va di provare , ecco qua:                                         (Translation in English at the bottom of this post)


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