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Fagottino di frangipane ai pistacchi in pasta kataifi



Non so perchè amo complicarmi la vita.
Come se la sfida Mtchallenge di questo mese, dedicata al miele, seppur affascinante e intrigante, non fosse già abbastanza ostica.
Ma.. c'est la vie, ognuno nasce a modo suo.
Quando Eleonora e Michael hanno vinto con la loro meravigliosa zuppa di pennicillina, confesso di aver cominciato a temere il peggio :-).
Quando hanno svelato la ricetta di questa sfida, o meglio, l'ingrediente - il miele, mi sono tranquillizzata quel mezzo secondo perchè dopo ho subito realizzato che sarebbe stata veramente una sfida col coltello fra i denti.
Il miele è un ingrediente tanto versatile quanto difficile da usare, soprattutto nei piatti salati.
Ci vuole conoscenza e studio, un ottimo palato e un bel pò di talento in cucina.. ce la farò?
Tutto quanto sopra non dev'essere arrivato alla metà razionale del mio cervello, perchè probabilmente la parte folle dello stesso doveva aver già preso il sopravvento, facendomi partorire l'idea di abbinare al miele la pasta kataifi, ma non quella comperata in qualche supermercato etnico: quella fatta in casa.
Di solito è la giuria di una gara che assegna gli "handicap" ai partecipanti. Io risparmio loro del lavoro e me li dò da sola.
Checcivuoifà?
Tutto quanto sopra non deve distogliere l'attenzione dall'ingrediente principale, il miele.
Per abbinarlo al meglio alle varie ricette bisogna conoscerne il profumo, il sapore, i mille aromi che può sprigionare.
Il miele che ho scelto è il millefiori, scelta forse banale ma ho pensato che sarebbe stato un perfetto abbinamento con l'acqua di rose e la frutta secca presente in questa ricetta di ispirazione mediorientale.
Il dolce che propongo è una mia versione dei kataifi, dolcetti tipici di diversi paesi del bacino mediterraneo (Grecia e Turchia in primis) che prendono il nome dalla pasta dalla quale sono avvolti.
Katifi, kadaif, ghatayef... tanti nomi per identificare la stessa deliziosa preparazione, ripiena di frutta secca e miele e spennellata con un dolcissimo sciroppo al miele.
 La pasta kataifi non è una pasta fillo tagliata a striscioline, ma una preparazione della tradizione che segue una procedura ed una tecnica antica che oggi viene mantenuta in vita da pochi pasticceri ed in certe zone è diventata anche un'attrazione turistica.
Una sorta di pastella di acqua e farina viene fatta colare attraverso gli stretti ugelli (11 per la precisione) di questo attrezzo, chiamato "kif" in turco, direttamente su una grande e bollente piastra circolare chiamata "tepsi" che ruota come un giradischi e grazie a questo movimento si creano tanti filamenti finissimi a cui basta pochi istanti di cottura per essere pronti e diventare la vera pasta kataifi.

 - Kif -
Una seconda tecnica è quella che prevede sempre l'uso di questo "kif" ma la piastra è fissa ed è la mano esperta del pasticcere che crea dei cerchi.

Per riprodurre questa tecnica in casa ho optato per la seconda procedura, quella con la piastra fissa e per lo scopo ho utilizzato una teglia piatta da pizza, capovolta per non avere i bordi d'intralcio.
Al posto del kif un ho utilizzato una siringa per decorare i dolci e con un pò di pratica e gesti veloci ma precisi ho ottenuto tanti sottili filamenti di pasta.
Non è la vera kataifi, ma il  risultato che ho ottenuto mi ha soddisfatta in pieno: striscioline della giusta consistenza che in forno sono diventate croccanti e gustose. Alla fine mi sono ritrovata sommersa da filamenti di pasta, e mi sono immaginata avvolta tipo mummia su una ruota più simile alla ruota della fortuna :) che alla tepsi e dove, come accadeva nel gioco televisivo, compro la vocale ed indovino la parola misteriosa :))


E al grido di "gira la ruota!" vi presento la mia ricetta:



Fagottino di frangipane ai pistacchi in pasta kataifi

(per 4 persone)
Per il ripieno
150 g Farina di mandorle
30 g di amido di mais
80 g pistacchi non salati tritati grossolanamente
100 g burro
1 uovo
50 g di miele millefiori
1 cucchiaio di acqua di rose
1 bacca di vaniglia

Per la kataifi
200 g di farina 00
100 g amido di mais
350 g di acqua
150 g di olio di soia
sale

burro fuso per la superficie

Per lo sciroppo allo zafferano
100 g di miele millefiori
100 g di acqua
1 stecca di cannella
2 chiodi di garofano
1 foglia di alloro
stimmi di zafferano


Preparate in anticipo il ripieno, che altro non è che una frangipane ai pistacchi,. 
Montate il burro morbido con il miele, aggiungete l'uovo, l'acqua di rose e i semini di vaniglia. 
Unite infine la farina di mandorle, l'amido  e i pistacchi. 
Il composto che dovrete ottenere è piuttosto compatto. 
Tenetelo in frigo fino al momento di servirvene.

Per la pasta kataifi:

Setacciare la farina e l'amido, mescolate l'acqua e l'olio ed aggiungeteli al mix di farina poco alla volta con l'aiuto di una frusta. Salate e fate riposare una mezz'ora. Se non avete una piastra, accendete il fornello più grande e regolatelo a fiamma media. Appoggiate sopra sopra una retina spargifiamma e poi una una teglia tonda di alluminio (non quelle usa e getta, mi raccomando) io ne ho usata una per pizza diametro circa 35 cm capovolta per non avere l'ingombro dei bordi, ungetela bene con burro fuso o olio.



Versate il composto dentro alla siringa e con un movimento veloce ma preciso create tante righe vicine iniziando da un lato della teglia fino al lato opposto.
Lasciate cuocere un minuto poi con una spatola togliete delicatamente i filamenti e adagiateli su una teglia.
Procedete in questo modo fino ad utilizzare tutta la pastella.
Otterrete tante "matassine" di pasta in filamenti.



Prendetene una e stendetela su un tagliere, appoggiatevi all'estremità un poco di ripieno ed avvolgete avendo cura di lasciare l'apertura sotto al fagottino. 

Procedete nello stesso modo col resto della pasta e del ripieno, allineando i fagottini in una teglia foderata di carta forno.
Spennellate la superficie con burro fuso ed cuocete in forno a 180° statico per circa 30 minuti, fino a doratura.
Nel frattempo preparate lo sciroppo facendo sciogliere il miele con l'acqua e tutte le spezie.
Cuocete fino a ridurre quasi della metà, filtrate e tenete da parte.
Togliete i fagottini dal forno e lasciateli raffreddare.
Irrorateli con lo sciroppo ancora caldo e servite.


Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge n. 54 di Eleonora e Michael dedicato al miele:

 La ricetta di FEBBRAIO è..










 




Torta morbida al gianduia

Buon lunedì a tutti! Spero proprio che non siate di quelli che iniziano le diete il lunedì..
Quando ho visto questa meravigliosa torta sul blog di Nora sono corsa in bagno, ho preso la bilancia e l'ho messa in cantina. Poi ho preso i fogli della dieta e li ho buttat ehm archiviati con cura ed infine sono uscita a comperare nocciole e cioccolata.
Questi sono gli ingredienti principali della torta e già vi danno la dimensione della sua bontà, per il conto delle calorie vi suggerisco o di non farlo o di farlo verso marzo-aprile quando come me vi comincerete a chiedere come fare a rientrare nel bikini dell'anno scorso :-)
Ma ora siamo in gennaio e se anche voi pensate di fare uno strappetto, vi consiglio di provare questa delizia.

Il fudge con nocciole - Regali fatti in casa, parte III

Questo fudge è stato un regalino virtuale della mitica Alessandra Gennaro di Menù Turistico di qualche settimana fa. Nel suopost riportava la fonte della ricetta: la mitica Nigella Lawson, che penso non abbia bisogno di alcuna presentazione.
Per me invece questo fudge è, e sempre sarà, “il fudge dell’Ale”. 
Primo perché è leggendo il suo post che mi è venuta voglia di assaggiare il latte condensato, uno dei 3-dico-3 ingredienti della ricetta, lo ammetto: non lo avevo mai comprato, ora in compenso mi devo disintossicare J e capisco cosa vuol dire attaccarsi al tubetto come se non ci fosse un domani..
Poi perchè le sue note personali, ovvero le preziosissime dritte di chi cucina veramente e quotidianamente, con tutte le prove, le soddisfazioni, le varianti, gli imprevisti ecc..  sono così dettagliate ed esaustive che un'attimo prima ti fanno pensare "questa prima o poi la faccio" e un'attimo dopo hai già cliccato su "stampa" e raccolto gli ingredienti. 
Meglio, molto meglio di tanti manuali e libri di cucina.
Per tutto quanto sopra a questo punto le si perdonano i suoi quasi quotidiani attacchi tentatori con porca.. ehm, golosissime ricette sempre e rigorosamente da lei  testate, spesso regalate a quei fortunelli dei suoi colleghi d'ufficio assieme a tutti i "te possino" di chi invece non ha la fortuna di dividere la scrivania con lei.
Una delle ultime ricette è proprio questo fudge, o meglio, la base di questo fudge perchè le nocciole ce le ho messe io, come variante (comunque proposta anche da lei fra quelle possibili).
In realtà nel fudge secondo me ci si può mettere ciò che si vuole, a proprio gusto, variando anche il tipo di cioccolato. Che bello! ci sono unmilionesettecentomilaepiù varianti per ottenere dei fianchi cellulitici e tondeggianti.. yuppiii! J
Ad ogni modo, è una ricetta veloce, dal successo assicurato, ipercalorica, dà dipendenza e assuefazione, nel senso che cominci a mangiare il primo quadretto, il secondo, il terzo e poi perdi il conto e ricominci.. che volere di più??
Come ho già detto.. non si “sfudgge” al fudge!
E siccome a Natale siamo tutti più buoni, e i fianchi cellulitici non li voglio avere solo io :-) , vi propongo la ricetta, da regalare e da regalarsi..

Cake rustico alla banana e nocciole

Buongiorno a tutti!!!!
Con le prime temperature sotto i 20 gradi finalmente il mio forno lavora a pieno regime.
Ho le mani in pasta quasi quotidianamente e continuo a sfornare, sfornare e ancora sfornare!Ultimamente mi piace sperimentare diversi tipi di farine, provare abbinamenti sempre diversi, accostare vari tipi di macinature, mixare un pò, insomma!
Una farina che mi è sempre piaciuta per quel suo gusto rustico è la farina di grano saraceno, che si utilizza solitamente per fare i pizzoccheri e nella polenta taragna, che è anche l'unica polenta che riesco a mangiare..
E' anche una farina che può essere tranquillamente consumata dalle persone che soffrono di celiachia, infatti è totalmente priva di glutine.
Insomma, un'ottimo ingrediente per dare un tocco diverso a dolci, focacce, pasta.
Ve lo consiglio!!!
Io l'ho usato per farci un bel cake da colazione (ma va? ;-) ), senza nessun tipo di proteine animali (nè uova, nè latte, nè burro) e il risultato è stato un dolce molto morbido, e super profumato !

Tortine di mais yogurt e albicocche - No burro, no uova!


Cari tutti, sono sicura che capita anche a voi di dimenticare qualcosa in frigo. E sono altrettanto sicura che tutti voi, come me, odiate far marcire il cibo e buttarlo via.
Ecco, questa ricetta è nata per evitare che un delizioso yogurt bianco andasse perduto e contestualmente ho sfornato dei dolcetti perfetti per la mia colazione di tutta la settimana.
Ricettina no burro e no uova!

Sesamini croccanti

Come potevo non partecipare al contest della blogger più dolce (in tutti i sensi) in circolazione?? E in effetti non ho potuto.
Ecco qua la mia proposta  per il contest di Federica di Note di Cioccolato "Basta un poco di zucchero.." : i sesamini croccanti.
E' una ricetta facile e dal risultato sicuro.
Inoltre, mescolare per circa venti minuti vi allenerà i bicipiti che nemmeno Shwarzenneger ai tempi d'oro... Sicuramente è la parte più noiosa ma ottimo allenamento muscolare!
Dolcetto perfetto per accompagnare un caffè, dopo cena o dopo pranzo, o in qualsiasi momento della giornata per gustare una piccola dolcezza senza sentirsi troppo in colpa. Anzi.
I semi di sesamo sono ricchi di calcio e vitamine A, E, B6. Inoltre contengono omega 6 e omega 3 utili per proteggere l'organismo dalle malattie cardiocircolatorie.
Le mandorle sono ricche di grassi polinsaturi e monoinsaturi che aiutano a ridurre il colesterolo "cattivo" nonchè di vitamine e ferro.

Tartellette ricotta e noci

Ciao a tutti! Come state? Come forse avrete notato, ultimamente latito un pò, soprattutto nelle visite ai vostri blog.. mi dispiace ma questi giorni sono veramente pesanti, alle solite corse quotidiane si sono aggiunte preoccupazioni impreviste che mi hanno tolto serenità.
Spero che tutto passi in fretta.
Oggi vi propongo questa ricetta che ho fatto una settimana fa, sempre tratta dal numero di Dicembre 2011 di Sale&Pepe, non c'è niente da fare. Adoro le noci, e in quel numero del magazine c'erano tre-quattro ricette tutte con ingrediente base appunto le noci.. da svenire!

Risotto al pesto di rucola e noci

For English version see the bottom of this post
Questa è una ricetta che ho visto sul numero di Dicembre 2011 di Sale&Pepe.
Mi sono innamorata prima della foto: un morbidissimo pesto che “colava” placido e lucente sul riso, il piatto su un bellissimo canovaccio stile shabby-chic .. insomma, semplice e magnifico.
Poi metteteci che adoro  i risotti, per cui non potevo far a meno di provarla!
La ricetta originale era un pesto preparato con prezzemolo e noci. Io ho diminuito drasticamente la quantità del prezzemolo e ho messo la rucola.
E’ una ricetta velocisssssima (potete fare il pesto anche anticipatamente, come me!) che nella mia pausa pranzo di ben 45 minuti ho potuto preparare, fotografare, mangiare e tornare al lavoro.

Questa è stata la mia tabella di marcia:
Ore 12.30: marco il cartellino al lavoro
Ore 12.35: infilo la chiave nella toppa della porta di casa
Ore 12.40: il brodo bolle e ho già tostato il riso
Ore 12.55: il riso è pronto e impiatto
Ore 12.57: scatto le foto ( da vicino, da MOLTO vicino, da lontano, luce, meno luce…)
Ore 13.00: me lo mangio in 2 minuti e 35 secondi
Ore 13.08: esco di casa
Ore 13.15: marco il cartellino .. uff, pant! (Fantozzi mi fa un baffo, modestamente!!)

Ingredienti per 4 persone:
300 gr Riso Arborio
1 scalogno
1/2 bicchiere di vino bianco
1,2 litri brodo vegetale
1 mazzetto di rucola
30 gr di Parmigiano Reggiano (o pecorino stagionato)
50 gr di gherigli di noci
1 rametto di prezzemolo
Olio evo q.b.
Sale q.b.

Stufate dolcemente per circa 3 minuti metà  scalogno tritato finemente e 3 cucchiai di olio evo.
Unire il riso e tostare per 4 minuti sempre mescolando. Sfumate col vino bianco.
Quando è evaporato aggiungete, poco alla volta, il brodo. Aggiungete altro brodo solo quando il precedente si è quasi del tutto asciugato.
Portate a cottura il riso poi spegnete il fuoco, aggiungete il parmigiano grattugiato (o il pecorino) e lasciate riposare coperto per due minuti.
Il pesto si prepara tritando nel mixer la rucola, il prezzemolo, le noci, il formaggio. 
Condite con 5-6 cucchiai di olio evo e una presa di sale (potete farlo anche in anticipo).
Impiattate il riso mettendo al centro una generosa cucchiaiata di pesto.
Completare con delle noci tritate grossolanamente.
Servite subito.


Questo è il mio contributo al Presto Pasta Nights di questa settimana #254, evento creato da Ruth di Once Upon a Feast e ospitato questa settimana da Simona di briciole




English version:
This is a recipe from the December issue of Sale&Pepe.
First I fell in love with the picture: a very soft  pesto pouring gently over the rice and the plate was over  a nice shabby-chic dish-cloth .. in a word, simple and amazing!
Then you can add that I love risotto SO MUCH, therefore I couldn’t help but trying it!
The original recipe called for a pesto prepared with parsley and walnuts. I have diminished a lot the parsley and added lot of rucola.
It’s also a super fast recipe (you can prepare the pesto in advance, as I did!) think that I have cooked, photographed, eaten it  and back to work in 45 minutes (my lunch break).

This was my schedule:
h. 12.30 pm: clocked off work
h. 12.30 pm: turned the keys in the keyhole
h. 12.40: stock is boiling and rice is toasted
h. 12.55: rice’s ready and dished
h. 12.57: taking pictures (close, very close, far, set light, less light…)
h. 13.00: eated in 2 minutes and 35 seconds
h. 13.08: rush out of home
h. 13.15: clocked in work...  uff, pant! (Fantozzi is nothing.. in all modesty!)

Ingredients (serve 4)
300 gr Arborio rice
1 shallot
1/2  glass of white wine
1, 2 lt of vegetable stock
1 wisp of rucola 
30 gr Parmigiano Reggiano (or Pecorino cheese)
50 gr walnuts
1 spring of parsley
Extravergin Olive Oil
Salt

Stew at low heat for 3 minutes half shallot finely chopped with 3 tablespoons of olive oil.
Add rice and roast for about 4 minutes, stirring continuously. Add wine and let it evaporate.
Then gradually add stock, and bring the rice to a full cook. (Add more stock only when the previous one is nearly fully absorbed)
When the rice is done, turn off the heat, add parmigiano or pecorino cheese and let it rest covered for 2 minutes.
Prepare the pesto mixing rucola, parsley, parmesan or pecorino cheese, walnuts. Season with a pinch of salt and 5-6 tablespoon of extravergin olive oil. (I suggest you to make the pesto ahead).
Dish the rice and put over it a good spoonful of pesto.
Sprinkle with coarsely chopped walnuts.
Serve warm.

This is my contribution to edition #254 of Presto Pasta Nights. The event was created by Ruth of Once Upon a Feast and is hosted this week by Simona of briciole







Cavoletti salutari


Ciao a tutti!
Oggi ricettina veloce e super salutare.
Da quando ho visto sul blog di Antonietta la sua ricetta, ho avuto cavoletti in testa per due settimane.
L’unico modo di liberarmene era cucinarli e mangiarli.
Solo per me, perché sia mio marito che i bimbi non possono sentirne neanche l’odore. Spero però che almeno i bimbi, crescendo, cambieranno idea.
Fortunatamente loro mangiano molto volentieri moltissime altre verdure, anche crude, ed io sono contenta vederli apprezzare questi alimenti così salutari.
Loro mi chiamano “la capra” (perché sono verdura dipendente) ma spero che col mio esempio continueranno a mangiare verdura anche da grandi.

Sono appena entrata in una fase piuttosto salutista e light.
Come tutti sanno i cavoletti di Bruxelles hanno grandi proprietà benefiche per il nostro corpo.
Ma siccome  non ci vogliamo far mancare nulla, ho aggiunto il peperoncino e un "crumble" di noci e mandorle, tutti alimenti super salutari.

Questa ricetta non prevede troppi condimenti o lunghe cotture, per meglio conservare tutte le proprietà degli alimenti e non coprire il sapore del cavoletto.
 
Le dosi che riporto sono per 1 persona, voi vi potete regolarvi aumentandole in base al numero di commensali.

7-8 cavoletti di bruxelles (freschi o surgelati – io ho usato quelli surgelati)
Per l’emulsione:
2 cucchiai di aceto balsamico
1 cucchiaio di olio evo
Pepe nero macinato q.b.
½ cucchiaino di peperoncino frantumato (se non vi piace il sapore piccante potete sostituirli con timo fresco tritato o con un’alta spezia  o erba di vs gradimento)
½ cucchiaino di paprika
1 fogliolina di salvia

Per il "crumble":
2 cucchiai di pangrattato
Sale, pepe e prezzemolo tritato q.b.
1 cucchiaio di noci tritate grossolanamente
1 cucchiaio di mandorle tritate grossolanamente
1 cucchiaio di olio evo

Fate cuocere al vapore i cavoletti. Se sono freschi prima di cuocerli togliete le prime foglie e il torsolo, poi sciacquateli per bene per toglire ogni impurità.
Cuocere per circa 10 minuti da quando si forma il vapore, oppure lessateli in acqua.
Nel frattempo in una ciotolina preparate l’emulsione con gli ingredienti indicati mescolando bene.
Fate raffreddare i cavoletti e tuffateli nella ciotolina con l’emulsione, in modo che si insaporiscano bene.
Mentre i cavoletti “riposano” preparate il crumble: mischiate gli ingredienti in una ciotola e fate tostare in una padella ben calda per qualche minuto, fino a che non sentirete quel buon odorino di pane abbrustolito.
Mettete il tutto in una ciotola e impanate i cavoletti impregnati dell’emulsione, come fareste con delle polpette.

Trasferite i cavoletti in una cocottina o ramequin (o ciotolina che dir si voglia) da portata e cospargerci sopra eventuale crumble avanzato.
GNAM!

NOTA: se non vi piace il sapore piccante potete sostituirli con timo fresco tritato o con un’alta spezia  o erba di vs gradimento

Questa ricetta, veloce e facile, mi ha ispirata non poco. Voglio impegnarmi, e lo consiglio a tutti voi, a mangiare con più regolarità questa fantastica verdura.
Quindi…a presto con altre ricette di cavoletti!





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