Per questa sfida di Novembre dell'MTC, la protagonista è la castagna e la cucina povera. Serena ci ha ben descritto l'atmosfera che si respira nei paesi di montagna, dove le cose sono fatte "come una volta" e la gente è di quella semplice e schietta, di quella che pur nella povertà è sempre pronta a dare una mano e condividere il poco, con tutti.
Ma che cos'è realmente la povertà? Com'era la vita di quelle popolazioni che trovavano sostentamento solo in ciò che ricavavano dalla terra, dal bosco e in generale dalla natura? Me lo sono chiesta tante volte, ovviamente senza trovare le risposte e nemmeno una vaga idea di cosa significava realmente essere poveri. Penso alle popolazioni antiche, ma anche a quelle vissute in tempi più recenti, al dopoguerra, agli abitanti del Terzo Mondo, a tutte quelle persone che ancora oggi faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. Che dipendono o da ciò che coltivano, o da ciò che riescono a comprare con i pochi soldi racimolati oppure dalla carità degli altri. Non voglio creare un quadretto da "piccola fiammiferaia", sia chiaro, piuttosto cercare veramente di immedesimarmi in una situazione di povertà per vedere se sarei in grado di portare in tavola qualcosa di ugualmente appetitoso, partendo da da poco più che niente.
Missione fallita. Che ne so io della povertà, quella vera? niente.
Come facevano quelle popolazioni a vivere di castagne e poco più? mi vien da dire che lo spirito di sopravvivenza prevale su ogni cosa, e ti fa realizzare cose impensate.
Io mi sono limitata ad andar "per bosco e per orto" e nel mese di Novembre ho trovato, oltre alle castagne, una bella zucca e dei finocchi.
Non vi sto a spiegare il perchè dei finocchi in questa ricetta, vi basti pensare agli effetti collaterali delle castagne e troverete la risposta! ;-)
E così è nata questa crema salata da spalmare su crostini, pane o crackers (era buonissima sui crackers integrali ai semi di lino, come nelle foto).
Oppure da servire con verdura cruda, da affondarla dentro. In inglese si chiamerebbe "dip" (che significa "immergere, inzuppare" e il sostantivo significa "intingolo, salsa"), ma a me piace più "crema" perché dà l'idea di qualcosa di morbido e sostanzioso.
In questa crema ho messo insieme la castagna e la zucca, che nonostante siano due ingredienti che virano molto al dolce, insieme sono perfetti!
L'aggiunta di qualche erba aromatica e dell'aceto e del vino hanno riequilibrato il tutto. Risultato: una crema saporita che però non ha perso la nota dolce e mi è piaciuta moltissimo!
Crema salata di marroni e zucca
dosi per un vasetto da 300 g
450 g di marroni
260 g di zucca
1/2 finocchio
1 bicchierino di Marsala
barba di finocchio
2 rametti di rosmarino
4 foglie di alloro
1 cucchiaio di aceto balsamico
sale grosso q.b.
Olio extravergine d'oliva
Sale fino q.b.
pepe nero al mulinello q.b.
Portare a ebollizione e cuocere per circa mezz'ora.
Togliere la pellicina quando sono ancora caldi per facilitare l'operazione.
Cuocere la zucca e il finocchio in forno a 160° irrorandoli con un filo d'olio d'oliva.
Schiacciare i marroni, la zucca e il finocchio usando uno schiacciapatate, oppure un passa verdure e mettere la purea in un tegame. Unire un filo d'olio d'oliva e l'aceto e aggiustate con acqua se il composto vi sembra troppo asciutto. Unite una/due foglie di alloro, un rametto di rosmarino, aggiustate di sale, aggiungete una macinata di pepe nero e fate asciugare e insaporire a fiamma bassa per 10 minuti circa. Spegnete il fuoco, togliete l'alloro e il rosmarino e trasferire la crema in un vasetto a chiusura ermetica.
Bollite il vasetto per 20 minuti completamente immerso in acqua.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Novembre, dedicato alla castagna:
