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Visualizzazione post con etichetta Biscotti. Mostra tutti i post
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I miei cranberry pistachio shortbread cookies per il Club del 27!





Siamo già a Natale?!?!? 
Ebbene sì, il periodo più caotico, festoso, atteso, amato-odiato dell'anno è alle porte. Per coloro che si dilettano in regali mangerecci rigorosamente fai-da-te il Club del 27 propone questo mese un goloso Calendario dell'Avvento: una carrellata di delizie da preparare e regalare, dal 1° al 25 dicembre!



Perchè cosa c'è di meglio del donare una piccola parte di noi per Natale?
La nostra mitica Mai Esteve ci ha intanto donato questo meraviglioso banner festivo:



Io ho scelto questi mervigliosamente burrosi
CRANBERRY PISTACHIO SHORTBREAD COOKIES
e non me ne pento :-D 



170 g burro morbido
133 g + 1 cucchiaio di zucchero semolato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale fino
219 g di farina 00
64 grams mirtilli rossi disidratati sminuzzati
57 grams di pistacchi tostati tritati finemente
225 g di cioccolato bianco **
per guarnire: monpariglia o palline decorative alimentari
**(al posto del cioccolato ho usato una glassa al limone fatta con 2 cucchiai di zucchero a velo + qualche goccia di limone spremuto, il contrasto dell'acidità del limone con la burrosità del biscotto è perfetto all'assaggio!)


Ungere una teglia tonda da 20 cm di diametro con il fondo removibile.
Nella planetaria con gancio a foglia mescolate il burro e 133 g di zucchero a velocità media fino a che non diventino cremosi, circa 2/3 minuti, fermando la macchina per pulire i lati della ciotola. A velocità medio-bassa unire la vaniglia e il sale, mescolando fino a che non saranno assorbiti, con velocità bassa aggiungere la farina e mescolare fino a che l'impasto non comincia a stare insieme. Aggiungere i mirtilli rossi e i pistacchi mescolando solo per amalgamarli. Trasferire il composto nella teglia e far riposare in frigo per un'ora. 
Scaldare il forno a 180°C fare dei solchi con un coltello formando 12 spicchi e bucherellate la superficie con uno stecchino di legno. Cospargere la superficie col rimanente zucchero. Infornate ponendo un foglio di carta forno sotto la teglia per eventuali perdite di burro durante la cottura.
Cuocere fino a che la superficie diventi leggermente dorata e l'interno sia cotto, circa 25-30 minuti. 
Con un coltello affilato, tagliate seguendo i solchi degli spicchi e lasciate raffreddare completamente nella teglia. 
Fondete il cioccolato ed immergetevi la base degli spicchi, disponeteli su una teglia foderata con carta forno e cospargeteli con la mompariglia. Riponete in frigo fino a che il cioccolato non si sia solidificato.

Tortelloni di frolla burro e salvia con orange curd all'olio e ricotta


Dal titolo avrete capito che non ho resistito al richiamo della mia "bolognesità" neanche stavolta. E dire che l'MTChallenge di Aprile 2016 non c'entra niente con tortellini e tagliatelle. Questo mese si parla di biscotti. Anzi, si parla di una delle preparazioni più amate in pasticceria:  i biscotti di pasta frolla. Grazie ai vincitori della sfida sul brodetto, i meravigliosi Dani e Juri di Acqua  Menta , ripartiamo dalle basi, da una preparazione che sembra facile, ma che lo è veramente solo se si seguono pedissequamente i vari procedimenti, si dosano gli ingredienti in maniera precisa, senza sbilanciare la ricetta.
La pasticceria, si sa, è un'arte fondata sulla precisione :) e la pasta frolla è l'emblema di questa regola: basta infatti sbilanciare anche solo uno degli ingredienti per ottenere un risultato scadente o, peggio, immangiabile.
Nel loro post meraviglioso Dani e Juri spiegano perfettamente come ottenere una pasta frolla perfetta, leggete e stampate :-) , io vi faccio un piccolo riassunto:
Gli ingredienti principali di ogni frolla sono il grasso (burro, olio, strutto..) e lo zucchero che determinano la consistenza del prodotto finale: se utilizzate meno zucchero e più burro, ad esempio, otterrete una frolla molto friabile, dall'effetto sabbioso. Se invece utilizzate più zucchero rispetto al burro, la frolla sarà croccante, tipo quella che si usa per fare le crostate.
Il grasso principale che solitamente si usa è il burro, ma si ottengono ottime frolle anche con l'olio e, che ve lo dico affà :) con lo strutto (leggi: pasticciotti leccesi).
Il grasso ha il compito di creare una barriera attorno ad ogni particella di farina così da impermeabilizzarla e impedirle di sviluppare glutine una volta che arriva a contatto con i liquidi. Il glutine infatti rende le frolle gommose.
La farina deve essere debole, cioè con un bassa percentuale di proteine. La casalinga media, come me, potrà leggere la percentuale delle proteine sull'etichetta della confezione: su 100g le proteine dovranno essere massimo 9-10 g, che equivale ad un 9-10% . Sono forte in matematica, lo so :-))
La lecitina contenuta nell'uovo intero aiuta l'unione dei liquidi con i grassi ed evita che il glutine della farina assorba troppa acqua, che renderebbe la frolla gommosa. 
I liquidi come acqua, latte o  succhi rendono la frolla più elastica e meno friabile, quindi attenzione alle dosi.
Non impastate troppo la frolla, basta il tempo di amalgamare gli ingredienti. Se si impasta troppo, il calore delle mani "brucia" il grasso, cioè separa la parte grassa dal liquido e la vostra frolla non starà insieme.
I metodi di lavorazione della pasta frolla sono 3: classico, sabbiato e montato.
Il metodo classico prevede la lavorazione del burro con lo zucchero, gli aromi e i liquidi. In ultimo la farina. Si ottiene una frolla delicata, non troppo friabile.
Per il metodo sablè si mescola la farina con il burro, ottenendo un composto simile appunto alla sabbia bagnata, si aggiunge poi lo zucchero e alla fine i liquidi previsti nella ricetta. Importante il riposo il frigo di una notte. Si ottiene una frolla friabile.
Il metodo montato consiste montare il burro morbido con lo zucchero, gli aromi e il sale. Si aggiungono poi i liquidi ed in ultimo la farina. Si ottiene un composto molto morbido perfetto per biscotti o frollini, che andranno formati con l'aiuto del sac à poche. Prima di cuocerli vanno fatti riposare in frigo, il freddo indurirà il burro presente nell'impasto e manterranno meglio la forma. 

Quindi avete capito, che con la pasticceria non si pasticcia :-) ma occorre rigore e precisione.

Quindi questo mese prepariamo i biscotti grazie alla coppia più bella del web, due ragazzi molto bravi e competenti, con un blog bellissimo pieno di ricette dettagliate, ben spiegate, che funzionano.
Pensarli come i famosi innamorati delle vignette-cult "Love is..." di Kim Casali è stato tutt'uno.. :-) ed eccoli qua, la Dani e Juri alle prese con una situazione che potrebbe mettere alla prova la più solida delle coppie :-))))

Per la mia ricetta ho voluto ricreare la forma dei miei amati tortelloni,  quelli con la ricotta dentro che si condiscono col burro e salvia.. Ed ho cercato di far sì che tutti gli aromi entrassero in gioco in diversi modi: aromatizzando la panna che ho usato per il burro alla salvia, aromatizzando per infusione le uova che ho usato nella frolla e nell'orange curd, uniti al classico metodo di unire gli aromi grattugiati e tritati finemente (scorza d'arancia e salvia). Quindi i profumi e i sapori uniti dentro, fuori e tutt'intorno :))) in modo che penetrassero bene negli ingredienti, che si sentissero "forti e chiari", senza essere invadenti.
Il curd è tutta colpa dell'Alessandra Gennaro, da cui ho imparato i segreti di questa preparazione, da cui traggo sempre ispirazione e che mi inizia a nuove dipendenze  :)))


Tortelloni di frolla al burro e salvia con orange curd alla ricotta


Burro alla salvia fatto in casa 
(otterrete circa 90 g di burro)
250 ml di panna fresca
5 foglie di salvia

Frolla metodo classico 
(da una ricetta di Leonardo di Carlo come da post di Acqua e Menta)
200 g farina debole 00
100 g zucchero velo
90 g di burro alla salvia
1 uovo aromatizzato*
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di mezza arancia
le 5 foglie di salvia tritate finemente

Orange lemon curd all'olio con ricotta
1 tuorlo e 1 uovo aromatizzati*
succo e scorza grattugiata di mezza arancia
100 g di zucchero
1/2 cucchiaio di olio evo
50 g di ricotta di mucca

Tutte le preparazioni vanno fatte il giorno prima (per le uova aromatizzate contate 2 gg), il giorno dopo dovrete solo formare, cuocere e farcire i biscotti.

*Aromatizzate le uova: questo metodo l'ho scoperto da un libro che parla di chimica in cucina applicata alle uova "Uovo Perfetto" di Filippo Cangialosi con Davide Bruno (Youcanprint - Selfpublishing) lettura interessantissima ed illuminante.
Tra le varie tecniche di cottura, nozioni di chimica e metodi di trattamento delle uova ho scelto l'infusione in soluzine acquosa: "Sfruttando la porosità del guscio, si può insaporirlo prima di cuocerlo tenendolo a bagno in un liquido aromatico. Le particelle aromatiche in soluzione passano attraverso il guscio. Possiamo immergere l'uovo per 24 ore in una qualunque soluzione acquosa aromatizzata: acqua, vino, tè, caffè, succo d'arancia, infusione di erbe, brodo..".
Mettete le uova in un colino e versatevi sopra acqua bollente, per igenizzare il guscio. Preparate un'infusione mettendo 4/5 foglie di salvia e la scorza intera d'arancia in un pentolino con acqua bollente. Lasciate raffreddare, unite le uova (devono essere completamente coperte dall'acqua), coprite con coperchio e lasciatele in infusione per 24 ore in frigo.


Preparate il burro (un post completo e interessantissimo lo trovate su Mtchallenge.it): ho prima aromatizzato la panna scaldate la panna a 60 gradi circa (non deve bollire), spegnete il fuoco, unite la salvia, coprite il tegame e lasciate raffreddare. Trasferite in frigo 1 notte.
Filtrate la panna in una ciotola e con le fruste elettriche cominciate a montarla (conservate le foglie di salvia, sciacquandole e asciugandole bene).


Quando la panna sarà ben soda, continuate comunque a frullare fino a quando vedrete che una parte solida (il burro) si dividerà da una parte liquida (latticello). Scolate bene il burro strizzandolo in un foglio di garza o un tovagliolo. Sciacquatelo con acqua e asciugatelo bene poi ponetelo in una ciotolina di vetro o ceramica. Coprite con pellicola e tenetelo in frigo fino al momento di servirvene.

Preparate il curd: in una casseruola dal fondo spesso unite l'uovo, il succo e la scorza di arancia e lo zucchero. Mescolate bene a freddo poi ponete su fiamma medio bassa, mescolando continuamente fino a che non si addensa. Passate il curd con un colino a maglie fitte, unite l'olio  e mescolate bene. Trasferite in un contenitore di vetro o un vasetto e mettete in frigo a raffreddare. Setacciate la ricotta ed unitela al curd freddo. Tenete in frigo. Note: come dice l'Alessandra, non occorrono nè amidi nè colla di pesce per far addensare il curd, abbiate fede :))

Preparate la frolla: in una ciotola lavorate il burro con un cucchiaio per ammorbidirlo. Unite lo zucchero a velo (setacciato), le foglie di salvia tritate finemente, la scorza di arancia grattugiata e un pizzico di sale e amalgamate bene.
Unite l'uovo e fate assorbire, in ultimo aggiungete la farina.
Lavorate velocemente fino ad ottenere un impasto omogeneo, avvolgetelo in pellicola e fatelo riposare 1 notte.

Pre- riscaldate il forno a 160°C modalità statica.
Ricavate i biscotti con una forma a goccia (la punta in alto e una parte rotonda in basso). Sulla metà dei biscotti ottenuti formate un buco circolare, disponeteli su una teglia foderata di carta forno e cuoceteli per circa 12-15 minuti. Non dovranno dorare troppo.
Fateli raffreddare, e sui biscotti senza buco spalmate un poco di orange curd.
Chiudete con i biscotti col buco e servite.

Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di Aprile di  dedicato ai biscotti:


Biscotti vegani - per the Recipetionist di Aprile!!!!!!


Questa partecipazione vuole essere un omaggio ad una ragazza che ammiro e stimo molto.
La Cristiana del blog Beufalamode.
Una tipa schietta e genuina, senza tanti peli sulla lingua,  con un'adorabile accento romano e un grande talento in cucina che son sicura la porterà lontano. Ah, è anche una bellissima ragazza :-) invidiamola pure :-)))
Questo mese è lei il Recipe tionist e, come da regolamento di questo bellissimo contest ideato da Flavia di Cuocicucidici, per partecipare occorre scegliere una ricetta e rifarla tal quale o apportare massimo un cambiamento.
Nonostante lei sia una carnivora convinta e romana fino al midollo :-)) la sua curiosità e la sua capacità di andare oltre l'hanno portata verso una bellissima esperienza con la cucina vegana. Il mio modo per dirle "brava" ma veramente dal profondo del cuore e con immensa stima è stato scegliere questi biscotti vegani apparsi sul suo blog nel 2012 (vedi che c'era un'anima "veg" già allora?) sia nella versione "basic" con burro d'arachidi  che nella versione golosa con cioccolato.
Quelli al burro mi si sono "spatasciati" in forno modello frittata... dove ho sbagliato?
attendo lumi... :-)
Quelli al cioccolato in compenso sono venuti una figataaaaaaaaaaaaaaaa!!! dieta, addio! :-D


160 g di zucchero di canna
150 g di burro d'arachidi
120 g di margarina
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
60 ml succo di mela
250 g di farina
1 cucchiaino di lievito
 1 cucchiaino di amido di mais

Inserire in planetaria con foglia lo zucchero di canna, il burro d'arachidi, la margherina, la vaniglia e il succo di mela. Aggiungere gli altri ingredienti. Mettere il composto in frigorifero per un'ora.
Formare delle palline, schiacciarle e disegnare delle righe con i rebbi della forchetta.
Cuocere  In forno per 6-8 minuti a 190 gradi, modalità statica.


480 g di farina 00 
75 g di cacao in polvere
100 g di cioccolato fondente
125 ml di latte di soia
160 ml olio di semi (io girasole)
120 g di gocce di cioccolato
2 cucchiaini estratto di vaniglia (io semini di una bacca)
75 g di zucchero
2 cucchiai amido di mais
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale

Mettere a bagnomaria il cioccolato fondente con 60ml di latte di soia. Una volta sciolto aggiungere gli altri 65ml di latte di soia, l'olio di semi, la vaniglia, lo zucchero e l'amido di mais.
Una volta amalgamato il tutto setacciate  la farina, il cacao in polvere, il lievito e uniteli al composto aggiungendo infine  un pizzico di sale e  le gocce di cioccolato.
Con due cucchiaini formare delle palline (la pasta risulterà un po' morbida), adagiare sulla carta forno.
Cuocere a 170 gradi per 15 minuti.

Con questa ricetta partecipo al Recipetionist di Aprile!
Le vostre ricette di Aprile

1.000 giorni di te e di me... Buon Compleanno, BurroeZucchero!


..che per la precisione sono milleenovantacinque: 1095 giorni felici, faticosi, impegnativi e pazzi e poco importa se la storia non è d'amore come canta Baglioni nella sua "1.000 giorni di te e di meeeeee" ♫♪ , io lo amo il mio blogghino, va bene lo stesso? ;-) e in questo giorno del suo terzo compleanno dico anche che è una parte importante della mia quotidianità, anche se a onor del vero, la programmazione non è mai stata così.. quotidiana :-)

Il blog è per me una personalissima finestra sul mondo virtuale, da cui guardi e vieni guardato, il posto dove "sfogare" le mie passioni, i miei umori e mettere nero su bianco i miei pensieri, senza costrizioni, senza ansie da prestazione e senza guardare l'orologio o il calendario. Ergo, posto quando riesco, se una ricetta mi riesce bene e la voglio condividere, oppure se ho qualcosa da dire a chi mi segue.. salvo eccezzioni :-)
Non ho tantissimo tempo per curarmi del numero di visite, delle statistiche, delle classifiche. Forse dovrei, non so.. ma lo scopo principale della mia attività di blogger non è quello di fare numero a tutti i costi, ma di condividere la passione per la cucina, imparare il più possibile e divertirmi, esattamente come ho fatto finora.
In questi tre anni ho conosciuto tantissimi amici che seguo, ammiro, con cui mi confornto e condivido passioni ed esperienze. 
In primis, e non potrebbe essere diversamente, la meravigliosa "GANGA" dell'MTChallenge.
Persone straordinarie, alcune delle quali ho avuto la fortuna di conoscere di persona e altre spero presto di poter incontrare per trovare nuovamente riscontro a quel fantastico "teorema" secondo il quale è molto probabile che le persone che trovi meravigliose nella vita virtuale lo siano anche in quella reale, e a volte anche di più.
Dopo cotanta melassa, vi lascio il mio ennesimo esperimento senza glutine, un biscotto (ma vaaaa??) che mi ha lasciata super, super soddisfatta. 
Il principio fu la Flavia (esempio vivente del teorema espresso sopra riguardo le conoscenze virtuali) del blog Cuocicucidici.  Bolognese trapiantata a Catania su cui ha riversato la sua meravigliosa allegria, energia e generosità. Una che non si scorda di niente e di nessuno, che mette il cuore davanti a tutto e lascia veramente il segno ovunque va.
Me li aveva promessi a Marzo, i pistaccchi di Bronte. Ovviamente io dopo qualche giorno me n'ero già scordata. Lei no, ovviamente :-) E in occasione del nostro ultimo incontro a fine Luglio, oltre a dei meravigliosi pomodori secchi, mi ha regalato un sacchetto di farina di pistacchi e uno di granella di pistacchi -il cui colore e profumo ve li lascio solo immaginare- con la stessa contentezza e soddisfazione che potrebbe provare una bambina a regalare la sua bambola più bella. Lei è così, semplicemente straordinaria, che ci volete fare? :-)
Essendo una "breakfast addicted" ho voluto subito usare i suoi pistacchi per fare dei biscotti, ma ho già in mente di usarli anche per un pesto particolare e una panatura.. stay tuned!
E ora la ricetta:

Biscotti al grano saraceno e pistacchi di Bronte
-senza glutine-
120 g Farina di grano saraceno
60 g Farina di riso
40 g Farina di pistacchi di Bronte
30 g Fecola di patate
100 g Zucchero di canna
8 g Lievito in polvere per dolci
60 g Olio di semi di girasole
1 uovo medio
1/2 cucchiaino zenzero in polvere
un pizzico di sale fino
acqua q.b.
granella di pistacchi di Bronte q.b.

Note: la farina di pistacchi e la granella io l'avevo già bella pronta, se non le trovate potete ricavarle tritando nel frullatore dei pistacchi di buona qualità (meglio se di Bronte, ovviamente) fino ad ottenere una polvere fine per la prima, e con qualche impulso in meno  per ottenere la granella.

Il procedimento è quello della sabbiatura, come si fa per la frolla, anche se al posto del burro ho usato l'olio, il discorso non cambia. Al posto dell'olio di semi potete usare anche un buon olio evo, preferibilmente dal sapore non troppo forte.
L'uovo inserito tende a legare gli ingredienti, ma con la presenza di farine senza glutine occorre senz'altro l'aggiunta di un pò d'acqua per far stare insieme il tutto (o anche latte se preferite).

Anche dopo il riposo in frigo l'impasto sarà piuttosto morbido, pertanto prima di formare le palline consiglio di passarlo un quarto d'ora in freezer e di inumidirvi le mani.


Procedimento:
In una ciotola capiente setacciare tutte le farine, il lievito e il sale.
Unire l'olio e sabbiare l'impasto (che vorrebbe poi dire mescolare velocemente con la punta delle dita fino ad ottenere un composto che ricorda la sabbia bagnata, tout simplement!).
Unire lo zucchero e l'uovo e impastare ancora brevemente aggiungendo poca acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla ed avvolgerla nella pellicola trasparente per un riposo in frigorifero di almeno un'ora (anche qui, un'ora va bene ma se volete fare l'impasto in anticipo e cuocerlo in un secondo momento potete prolungare il riposo anche tutta la notte).

Pre- riscaldate il forno a 170° C statico.
Formate delle palline grandi come una noce o poco più, che passerete prima sulla granella di pistacchi e poi disporrete in fila ordinata e distanziate su una placca rivestita di carta da forno.

Cuocere per circa 20 minuti, controllando la cottura.
Non dovranno dorare troppo, la granella in superficie vi farà da inidcatore, appena è un pò brunita sono pronti. Lasciateli 5-10 minuti dentro al forno spento (li renderà più croccanti) poi toglieteli e fateli raffreddare completamente.








Biscottoni al grano saraceno - senza glutine


Quant'è bello pasticciar... là là là la-la-la-laaaaaa :-) ♫♪♫♪♪
Confessate: anche voi avete il forno che lavora a pieno regime, vero? complice la settima perturbazione del mese di Luglio la voglia di biscottare si è fatta sentire forte e chiara.
Nell'ultimo post prima delle vacanze avevo in mente di pubblicare la ricetta di un bel ghiacciolo o di un gelato, ma guardando fuori dalla finestra non mi è sembrato proprio il caso..

Quindi vai di ennesimo esperimento -ottimamente riuscito- di biscotti naturalmente senza glutine!
Resi più golosi con della deliziosa mostarda bolognese, sono stati una vera esplosione di gusto e bontà!!!
Ricetta da trascrivere alla voce "da fare e rifare"!!
E con la speranza che l'estate finalmente decolli e ci regali giornate lunghissime di luce e sole, vi saluto e vi auguro buone vacanze a tutti!
Ci rivediamo a Settembre!!!!!

Biscotti al grano saraceno senza glutine
Ingredienti 
per circa 20 biscottoni
100 g farina di nocciole
100 g farina di grano saraceno
70 g di amido di mais
1 uovo grande
100 g di burro morbido
un pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci certificato senza glutine
100 g di zucchero di canna
mostarda bolognese certificata senza glutine

In una ciotola capiente setacciate le farine, il lievito e il sale. Aggiungete lo zucchero e il burro e sabbiate il composto, strofinando con la punta delle dita fino ad ottenere un'aspetto tipo sabbia bagnata.
Unite l'uovo e impastate brevemente il tutto.
Mettete l'impasto a riposare in frigo avvolto con pellicola trasparente per circa mezz'ora.
Foderate una teglia con carta forno.
Pre- riscaldate il forno a 180°C statico.
Con l'impasto formate tante palline grandi come una grossa noce. Disponetele sulla teglia e con il pollice praticate un piccolo incavo che riempirete con la mostarda.
Cuocete per circa 15-20 minuti, spegnete il forno e lasciateli dentro a raffreddare, risulteranno più croccanti.


Con questa ricetta partecipo alla raccolta del Gluten Free Friday
I Love Gluten Free (FRI)DAY - Gluten Free Travel & Living

Storia di scelte e Biscotti con farina di ceci, nocciole e gocce di cioccolato


Durante la nostra vita siamo continuamente chiamati ad operare delle scelte. Alcune scelte molto importanti, altre meno. Ma comunque, siamo sempre come posti davanti ad un bivio, e dobbiamo cercare di capire la strada da intraprendere, quella che pensiamo sia migliore per noi, quella che ci porterà dove vogliamo arrivare.
Scegliamo dove vivere, la persona che vogliamo al nostro fianco, gli amici con cui condividere gioie e dolori, la nostra professione (anche se talvolta è lei che sceglie noi, e neanche tanto ci si può lamentare, soprattutto di questi tempi).
Una delle scelte secondo me più importanti è come scegliamo di alimentarci.
Il cibo che scegliamo di portare in tavola ogni giorno, col quale diamo da mangiare ai nostri cari, ai nostri figli.
E ovviamente gli ingredienti con cui realizziamo le nostre ricette sono di fondamentale importanza, per ottenere il tipo di cibo che intendiamo ottenere.
Non parlo solo di qualità o di prodotti d'eccellenza. Parlo soprattutto di salute.
Noi siamo ciò che mangiamo è un'affermazione tanto vera quanto fondamentale nelle scelte di cui parlavo prima e mai così attuale come in questi ultimi anni, che ha visto il moltiplicarsi di allergie e intolleranze alle più svariate sostanze contenute negli ingredienti più comuni.
La più conosciuta e comune è l'intolleranza al glutine, la celiachia.
Il numero delle persone che soffrono di tale intolleranza è notevolmente aumentato, e di conseguenza l'attenzione da parte dei produttori, dei ristoratori, imprenditori del settore alimentare, food bloggers e altri attori del mondo del food.
Grandi e piccole imprese che hanno scelto di investire su produzioni totalmente senza glutine, creando linee ad hoc per celiaci o anche proponendo prodotti adatti per persone con altre intolleranze come al lattosio, alle uova, o anche meno conosciute come quella al nichel o altre sostanze.
Una di queste realtà è il forno artigianale gestito da Maria e Pamirilla: "Cose dell'altro pane" con sede a Roma, all'interno di un antico convento. Un posto meraviglioso dove sfornano mille delizie tutte rigorosamente senza glutine.
Pamirilla la conoscevo già attraverso il suo blog "Io porto il dolce" e la sua abilità in pasticceria l'ha portata a creare una linea chiamata "èSsenza" , scegliendo di proporre non solo una pasticceria senza glutine ma anche una pasticceria sana, naturale, senza additivi, senza conservanti o coloranti, senza grassi idrogenati.
Una scelta sicuramente vincente, che sfata una volta per tutte l'idea che i prodotti sani non possono essere deliziosi..
Con tutta questa premessa non potevo non partecipare al contest "E'senza? E' buono!" indetto da quel simpaticissimo vulcano che è Patty di Andante con gusto in collaborazione appunto con la fantastica Pamirilla e perchè no, sognare di poter un giorno toccare con mano questa splendida realtà!
 Il mio nuovo CONTEST
Ed altra scelta importante è quella che si può fare comprando ingredienti che oltre che buoni facciano anche del bene. Spesso opto quindi  per prodotti che provengono da cooperative nate con nobili obiettivi perchè col mio acquisto non solo ho a disposizione degli ottimi prodotti, ma mi piace pensare di poter concretamente sostenere queste realtà.
Ed è il caso della farina di ceci Libera Terra che ho scelto per questi biscotti. Non collaboro con nessun produttore, ma quando ne ho l'occasione mi piace mettere in evidenza delle belle realtà, come questa. Libera Terra è l'anima agricola delle cooperative che, sotto il segno dell'associazione Libera, gestiscono i terreni e gli impianti confiscati alle mafie condividendo il progetto di riscatto di tanti produttori della Sicilia, della Puglia, della Calabria e della Campania.
E' importante comunque controllare che le farine utilizzate siano certificate senza glutine.

Biscotti di riso con gocce di cioccolato senza glutine


Oggi posto un biscotto.
Forse banale, già visto e rivisto, semplicissimo.
Ma di questo biscotto io vado molto fiera.
E’ senza glutine, fatto con farine naturalmente senza glutine e altri ingredienti che normalmente non ne vengono contaminati né durante il processo produttivo né in seguito. Parlo di uova, burro e zucchero.
Unica attenzione per realizzare questi biscotti è scegliere delle gocce di cioccolato certificate senza glutine. Basta leggere sulla confezione o guardare se c'è il logo della spiga barrata.
Quindi vedete, con qualche piccola attenzione, cucinare senza glutine è più facile di quanto sembri. 
Certo, occorre provare, sperimentare, documentarsi perché, come ad esempio i prodotti lievitati, viene a mancare la sostanza che facilita il processo di lievitazione, che rende omogenei gli impasti, che li rende più facilmente lavorabili ecc..
Ma credete, niente di impossibile, anzi.
E così l’altra sera mi sono messa a dosare farina di riso, farina di mais e amido di mais.
Risultato: biscotti strepitosamente buoni, friabili e croccanti, perfetti per l’inzuppo.
Da rifare e rifare e rifare ancora. I miei bimbi li hanno adorati, i miei colleghi li hanno divorati, ed io ho dato il colpo di grazia :-)
Ci tenevo particolarmente a partecipare al Gluten Free(Fri)Day, perché Stefania Oliveri, Gaia Pedrolli, Sonia e Simonetta Nepi sono mie amiche, Stefania poi ho avuto la fortuna di conoscerla personalmente ed è una vera forza della natura!! Ma soprattutto ci tenevo perché è giusto far capire che chiunque può cucinare senza glutine senza troppi sforzi, anche chi non ha questa intolleranza.

Questi biscotti secondo me sono ottimi, e sperimenterò ancora per ottenere altre prelibatezze senza glutine!

Bretzel dolci e salati per un Natale diverso

Chi mi conosce bene sa quanto ami il Natale.
In primis adoro il clima di Dicembre: frizzantino e con le prime gelate che ti fanno rintanare in grandi sciarpe e maglioni di lana.
Poi le prime decorazioni da appendere in casa, l’albero di Natale fatto rigorosamente l’8 Dicembre, le infinite infornate di biscotti.. e fuori le vetrine dei negozi vestite  a festa, le mille luci delle strade, gli alberi illuminati e i vari Babbo Natale che si arrampicano sui muri o sui balconi.
Ma ciò che mi piace di più è come mi fa sentire il periodo di Natale: leggera, festosa e sempre in trepidazione per qualcosa, anche se so già da un pezzo  che Babbo Natale non esiste :-) ogni volta si ricrea la magia dell’attesa, di cercare il regalo perfetto o, meglio, di prepararlo io stessa e la soddisfazione di vedere la felicità dei tuoi cari quando aprono il loro regalo e "sentono"quanto amore e cura c'è dietro anche a quello più semplice.
Insomma, tanti gesti e tradizioni che si ripetono ogni anno ma che a me non stancano mai, anzi: trovo sempre conforto in questi ricordi.
Quest’anno però una piccola novità, non passeremo a casa il Natale ma saremo all'estero: visiteremo una delle più belle città della Spagna, Valencia.
Un colpo di testa, una cosa diversa per trascorrere un Natale diverso.
Sarà sicuramente bellissimo ma non so ancora che effetto mi farà non essere a casa il giorno di Natale, è la prima volta in vita mia! 


In questa scia "esterofila" ho pensato di augurarvi Buon Natale preparando una ricetta tipica di un'altro paese: i famosissimi bretzel o pretzel, un tipo di pane intrecciato tipico della Germania ma apprezzato ormai in tutto il mondo!

Oltre alla versione classica tipo pane, li ho provati anche in versione dolce insolita tipo biscottini dolci.. una delizia!!!

La mia scelta non è stata casuale: i bretzel più buoni in vita mia li ho mangiati diversi anni fa a Monaco di Baviera, dove trascorsi il Capodanno in compagnia della mia amica Franziska.
Una città meravigliosa, che sotto le feste diventa il paese dei balocchi per una Natale-addicted come me! E visto che con l'Abbecedario Europeo siamo arrivati in Germania e lì rimarremo fino al 29 Dicembre, ospitati da Simona di Briciole,  mi sembrava un'occasione perfetta!
Per concludere, vi auguro un Natale pieno di..
baci, dolci, coccole, abbracci, tenerezza, risate, riposo, speranza, fede
..e carità verso coloro che soffrono.


Bretzel 
ricetta classica
~
Per l'impasto:

500 g di farina tipo 0
250 ml di acqua tiepida
25 g di lievito di birra
30 g di burro
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
sale grosso per la superficie
~
Per la soluzione di bicarbonato:
3 cucchiai di bicarbonato di sodio
1 lt di acqua

Mettere la farina setacciata in una ciotola, formare la classica fontana e nel centro sbriciolarvi il lievito. Aggiungere un poco dell'acqua tiepida e un cucchiaino di zucchero, mescolare incorporando solo un poco di farina dai bordi. 
Lasciare riposare per 15 minuti poi aggiungere la restante acqua e impastare. Dopo un pò aggiungete il burro e il sale.
Impastare bene fino ad ottenere un composto liscio, omogeneo ed elastico. 
Coprite con pellicola  e lasciate lievitare in luogo tiepido al raddoppio (circa un'ora).
Riprendete l'impasto e stendetelo su un piano di lavoro formando un rettangolo alto circa un centimetro.
Con l'aiuto di un coltello o di una rotella non dentata ricavate tante strisce partendo dal lato corto.
Allungate ogni striscia arrotolandola con le mani formando un cordone leggermente più sottile alle estremità.
Date la classica forma dei bretzel come da tutorial qui sotto:

Disponeteli su una teglia ricoperta di carta forno e lasciateli riposare una mezz'ora in modo che lievitino ancora. 
Trasferite la teglia in frigo per un'ora circa, questo passaggio formerà una crosta più spessa e un aspetto lucido una volta cotti.
Preparate la soluzione sciogliendo il bicarbonato in acqua fredda, mescolando.
Tuffateci i bretzel lasciandoli una decina di secondi ciascuno, poi scolateli bene con una schiumarola e togliete ogni residuo di liquido passando sotto alla schiumarola uno strofinaccio pulito.
Sistemateli sopra una teglia rivestita di carta forno, incidete la parte più grossa con un coltello, cospargete con il sale grosso e cuocete in forno a 200°C per circa 20-25 minuti.

Note: in alcune ricette la soluzione di bicarbonato viene sostituita da una soluzione di soda caustica (naOH) al 3% (30 g di naOH per 1 lt di acqua), con molte accortezze per evitare contatto con pelle, occhi e utensili che non siano di vetro o acciaio. 
Tale soluzione viene ritenuta indispensabile per dare ai bretzel il classico sapore (e forse anche colore).
La prossima volta tenterò questa strada.
I miei bretzel non sono venuti così scuri come quelli che si comprano, ma il sapore si avvicinava molto secondo me, anche senza soda caustica.
L'unica cosa che varierei è la cottura: 25 minuti nel mio forno hanno seccato un pò troppo la pasta che è diventata croccante sì, ma anche un pò duretta, e, per contro, non hanno colorato la superficie come avrei voluto.
Erano comunque buonissimi!

Bretzel dolci al cioccolato
220 g di farina 00
150 g di burro
80 g di zucchero a velo
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
2 tuorli
un pizzico di sale
~
Setacciare la farina, lo zucchero e il cacao in una ciotola.
Unirvi il burro a pezzetti e con la punta delle dita impastare velocemente fino ad ottenere un impasto tipo sabbia bagnata.
Unire i tuorli e impastare brevemente.
Formare una palla, avvolgetela in pellicola trasparente e fatela riposare in frigo per un'ora.
Pre-riscaldate il forno a 180 °C statico.
Riprendete l'impasto e dividetelo in pezzetti da circa 30 g. Sul piano di lavoro arrotolate ciascun pezzetto formando un cordoncino a cui darete la classica forma del bretzel (come da foto sopra).
Disporre i bretzel su una teglia ricoperta di carta forno e cuocete per circa 13-15 minuti.
Sfornare e lasciate raffreddare completamente.
Fondere a bagnomaria 100 g di cioccolato fondente, aggiungete un cuccchiaino d'olio vegetale e mescolate bene. Tuffate i bretzel nel cioccolato fuso per circa la metà e adagiateli su una teglia ricoperta di carta forno per far rassodare il cioccolato.

Con queste ricette partecipo all'Abbecedario della Comunità Europea che è ora in Germania ospitato da Simona di Briciole




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