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Polenta Crust Tomato Tart di Donna Hay per lo Starbooks!
E' con grandissimo piacere ed onore che questo mese sono nuovamente nella squadra più tosta del web, quella delle Starbookers!
Ringrazio ancora Mapi, Alessandra Gennaro, Patty, Ale Only Kitchen, Gaia, Stefania, Cristina per avermi scelta e per lo splendido omaggio ricevuto!
Il libro del mese da sviscerare è Fresh and Light di Donna Hay. Un titolo, una promessa di ricette veloci, fresche e leggere.
Io ho scelto una torta salata che profuma di mais, basilico, timo e pomodori, avvolti in una "crema" di cream cheese che ne esalta tutti i sapori. L'avrò promossa o bocciata?
Siete ancora lì????? correte a leggere l'articolo QUI!!!
Spiced Apple Muffins di Delia's Cake - per lo Starbooks REDONE!
Era da tempo che volevo partecipare nuovamente allo
Starbooks Redone, che per chi ancora non lo conoscesse (..pazzi!!! :-)) è la possibilità per
noi “gente normale” di rifare una ricetta tratta da uno dei libri passati in
rassegna dal “fab-team” dello Starbooks
(Maria Pia Bruscia, Gaia Pedrolli, Stefania Orlando, Alessandra Gennaro, Alessandra -Ale Only Kitchen-, Patrizia Malomo e Daniela Ferri) .
Mi aveva colpito molto il libro della Delia Smith “Delia’sCakes”, un po’ perché adoro i dolci, un po’ perché è stato un successone e un pò perchè Delia Smith rappresenta la quintessenza della cucina British, quella con la "B" maiuscola di cui i muffins (i miei dolcetti preferiti) rappresentano una delle ricette più amate e popolari.
Ho scelto gli Spiced Apple Muffins perché mi incuriosiva
effettuare un piccolo esperimento di comparazione fra la ricetta originale e la
versione senza glutine, come proposta da Gaia del blog La Gaia Celiaca, fantastica cuoca ed esperta "sglutinatrice" di ricette.
Ormai tutti sanno che i muffins preparati con le farine tradizionali, non devono
essere mescolati molto perchè l’ultima cosa che si ottenere è la
formazione di una maglia glutinica troppo fitta, che inevitabilmente si creerebbe con una
lavorazione eccessiva dell’impasto, e che produrrebbe dei muffins pesanti e gommosi perchè non permetterebbe ai gas sprigionati dal lievito e/o dal bicarbonato di espandere in cottura .
Ecco il perché di una mescolata veloce (10-12 giri di cucchiaio) e stop.
Per la versione senza glutine ho pensato che non c’era
ovviamente il pericolo di sviluppare glutine nella lavorazione, ma ugualmente mi sono attenuta alle regola di mescolare brevemente gli ingredienti, ho solo aggiunto un cucchiaino scarso (circa 2 g ) di gomma di guar, una polvere prodotta dai semi della pianta omonima che ha un'alto potere addensante e gelificante e per questo viene usata spesso nelle preparazioni senza glutine (in combinazione o sostituzione con lo xantano), per ovviare alla totale mancanza di glutine delle farine e per ottenere degli impasti del tutto simili a quelli preparati con farine contenenti glutine.
(In grassetto corsivo fra parentesi le mie indicazioni)
SPICED
APPLE MUFFINS
(Muffin
speziati alle mele)
Da: Delia Smith – Delia’s Cakes – Hodder & Stoughton
Per 6
muffin grandi (*vedi nelle conclusioni)
150 g di farina
1
cucchiaino da dolci di lievito per dolci
1/4 di
cucchiaino di sale (1,5 g)
1 cucchiaino raso di cannella in polvere
1 cucchiaino raso di chiodi di garofano in polvere 1 uovo grande 40 g di dark brown soft sugar * 120 g di latte 50 g di burro, fuso e lasciato raffreddare 3 mele ** di media dimensione, a cui va tolto il torsolo: due vanno grattugiate e una va tagliata a cubetti di 1,5 cm di lato
Per la
finitura
1
cucchiaio di zucchero di canna Demerara (13 g)***
1/2
cucchiaino raso di cannella in polvere (2 g)
Nota di Delia: Con i muffins è sempre una buona idea avere tutti gli ingredienti pronti e pesati (e a temperatura ambiente, aggiungo io)
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SPICED
APPLE MUFFINS
(Muffin
speziati alle mele)
VERSIONE
SENZA GLUTINE
Per 6 muffin grandi
100 g farina di riso integrale
superfine
35 g di fecola di patate
15 g di amido di tapioca
1 cucchiaino raso di gomma di guar (aggiunta mia)
1
cucchiaino da dolci di lievito per dolci (¶)
1/4 di
cucchiaino di sale
1 cucchiaino raso di cannella in polvere (¶) 1 cucchiaino raso di chiodi di garofano in polvere (¶) 1 uovo grosso 40 g di dark brown soft sugar * 120 g di latte 50 g di burro, fuso e lasciato raffreddare 3 mele di media dimensione, a cui va tolto il torsolo: 2 vanno sbucciate e grattate e l'altrava lasciata con la buccia e tagliata a cubetti di 1,5 cm di lato
Per la
finitura
1
cucchiaio di zucchero di canna Demerara***
1/2
cucchiaino di cannella in polvere (¶)
Gli
ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i
celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della
spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana
Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare
sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.
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Procedimento (uguale per entrambe le versioni):
Preriscaldare il forno a 200° C (modalità statica).
In una teglia da muffins inserire i pirottini di carta e spennellate il fondo con burro fuso.Iniziate setacciando la farina, le spezie, il lievito e il sale in una ciotola, tenendo alto il setaccio in modo da arieggiare bene la farina.
Ora, in un'altra ciotola sbattere insieme l'uovo, lo zucchero, il latte, e il burro fuso.
Rimettere gli ingredienti secchi nel setaccio e setacciarli direttamente sulla ciotola contenente il mix con l'uovo (questa doppia setacciatura è essenziale perchè il composto non verrà poi mescolato molto).
Ciò che vi serve ora è prendere un cucchiaio grande di metallo e (con movimenti dal basso verso l'alto) incorporare velocemente gli ingredienti secchi in quelli liquidi (la parola chiave qui è: velocemente - cioè in circa 15 secondi)
Ciò
che NON dovete fare è sbattere o mescolare, solo incorporare e ignorare
l'aspetto irregolare del composto perchè è esattamente quello che rende
i muffin veramente leggeri. (Vero: ma risulta molto più
facile mescolare i liquidi dentro i secchi che viceversa, comunque ho
seguito le indicazioni di Delia e non ci sono stati particolari
difficoltà).
Dopodiche, incorporate velocemente le mele grattugiate, sempre senza mescolare (con movimenti dal basso verso l'alto).Dividere il composto nei pirottini, e mettere sopra ogni muffin qualche cubetto di mela, premendo leggermente.
Infine, cospargete la superficie dei muffins con un mix di zucchero Demerara e cannella.
Cuocere nel livello centrale del forno per 25-30 minuti, fino a che saranno ben lievitati e di colore marrone dorato.
Sfornare i muffins e trasferirli subito su una gratella per raffreddarli.
Conservarli in una scatola di latta o in un contenitore ermetico.
Note:
*: Il dark brown soft sugar citato nella ricetta originale sarebbe lo "zucchero melassato scuro", che non si trova facilmente qui da noi ma che è del tutto simile per colore, grado di umidità e sapore allo zucchero muscovado, per cui io ho usato quest'ultimo.
** Delia Smith ha dichiarato pubblicamente il suo amore sconfinato per le mele Bramley, che sono coltivate solo in Inghilterra, e le trovai anche in un'altra ricetta super-inglese la Perfect Apple Pie degli Hairy Bikers, vedete qui. Per questi muffins ho optato per delle più comuni Golden Delicious: dolci, croccanti e profumate e sempre ottime nelle ricette di dolci.
*** lo zucchero Demerara è quello zucchero di canna abbastanza chiaro con granelli leggermente più grossi del semolato, si trova facilmente nei supermercati.**** per il mix senza glutine uso le proporzioni trovate sul libro di Annalise Roberts - Gluten-Free Baking Classics The Heirloom Collection : per i dolci lei ha messo a punto un mix fatto di 2 parti di farina di riso integrale finissima, 2/3 di fecola di patate e 1/3 di amido di tapioca, molto simile a quello usato da Gaia. In più, aggiunge lo xantano (io non l'avevo e ho messo la gomma di guar).
Conclusioni:
- la ricetta è ben spiegata, i muffins sono buoni MA:
- le quantità sono per 8 muffins medi (ho usato la teglia da muffins regolare, che si trova ovunque e penso sia standard) riempiendo ben oltre il limite, altrimenti anche 10 come diceva Gaia.
- a parer mio 2 mele grattugiate in 150 g di farina sono decisamente troppi, in entrambe le verisoni: l'impasto è troppo umido e pesante e il cucchiaino di lievito non basta a tener su tutto.
- in cottura si sono gonfiati meravigliosamente formando la cupoletta, sia nella versione tradizionale che quelli senza glutine ma ahimè, si sono abbassati altrettanto velocemente raffreddandosi, anche se avevo prolungato i tempi di cottura, l'impasto è rimasto troppo umido e pesante (sempre causa la quantità eccessiva di mele rapportata a quella della farina)
- a proposito di cottura, i 25 minuti sono insufficienti, soprattutto per la versione senza glutine. Aumentate minimo di 10 minuti, si scuriranno un pò i cubetti di mela in superficie ma almeno l'impasto sarà cotto.
- una nota positiva, anzi sublime, è l'uso dei chiodi di garofano in abbinamento alle mele. AVEVI RAGIONE, MAPI!!! Ricordo il tuo consiglio di aggiungere i chiodi di garofano ai dolci con le mele, ci stanno una meraviglia!!!
- concordo con Gaia, i muffins sono un'altra cosa, questi dolcetti hanno una consistenza del tutto diversa dai muffins ai quali assomigliano solo per la forma e i pirottini.
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Interno versione tradizionale |
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Interno versione senza glutine |
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FOTO DI GRUPPO :-) |
In conclusione, la ricetta è comunque
PROMOSSA per la versione tradizionale
ma RIMANDATA per la versione senza glutine
(necessari ulteriori esperimenti)
Con questa ricetta partecipo allo Starbooks Redone di Aprile 2015:

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Tutti Frutti Tarte Tatin - Jamie Oliver's Comfort Food
Jamie Oliver's Comfort Food è il libro prescelto questo mese dal team dello Starbooks.
Questa tarte tatin strepitosa è la mia scelta.
La lista ingredienti prima insospettisce (alloro??) poi incuriosisce (amaretto, scorza d'arancia e vaniglia) e al primo morso ti stende, e ti ritrovi con un sorriso beota e le mascelle in moto perpetuo.
Vi serve sapere altro?
Correte a leggere il mio post su Starbooks!
The Perfect Apple Pie per lo Starbooks Redone di Settembre
Ma eccomi qua, a partecipare per la prima volta al mitico Starbooks Redone!
Non vi dico quante volte, mese dopo mese, ho sbav.. ammirato le ricette proposte dai libri selezionati dal team dello Starbooks, ho ammirato le recensioni della Gennaro, sempre precise e coinvolgenti, ho provato anche a scegliere qualche ricetta da rifare, ma poi mi sono sempre arresa vuoi per mancanza di tempo, per indecisione, per demenza senile e altre robette simili :-)
Ma Settembre ha portato una ventata di energia nuova, e al grido di "SI-PUO'-FAREEEE!!!" mi sono finalmente lanciata, e chi potevo scegliere se non i Bikers più simpatici del mondo? Si King e Dave Myers aka The Hairy Bikers, sono due ragazzoni inglesi che oltre a farsi le treccine con i peli delle gambe (li chiameranno "hairy" per un motivo, no?) cucinano deliziose ricette, ovviamente in puro British style.
E visto che il British style sta spopolando in questi giorni, fra la notizia della seconda gravidanza di Kate Middleton.. oppssss!, della Duchessa di Cambridge, e il referendum del 18 settembre prossimo per l'indipendenza scozzese, mi è sembrato perfetto scegliere non solo gli Hairy Bikers col loro libro "Perfect pies" ma pescare proprio LA ricetta di pie per antonomasia, quella che Nonna Papera ha perparato per decenni a Qui, Quo, Qua :-) il classico dei superclassici della cucina d'oltre Manica: la mitica Apple Pie!

E i due ragazzoni l'hanno ribattezzata addirittura THE PERFECT APPLE PIE, l'Apple Pie perfetta.
Voi capite già dal titolo il tipo di aspettativa che generano nella massaia media, british e non. Che poi la massaia media (che in questo caso sarei io) sia arrabbia moltissimo se la pie che uscirà dal forno non sarà assolutamente e nientedimeno che .."perfect"!!
Nota: per eseguire alla lettera una ricetta sarebbe meglio avere a disposizione gli stessi identici ingredienti, valido elemento per stabilire se effettivamente riesce o no. In certi casi, soprattutto nelle ricette straniere, a volte non è possibile trovare esattamente gli stessi ingredienti. Ed è quello che è capitato a me, per cui prima di iniziare devo fare qualche premessa:
Premessa 1: l'ingrediente principale, ovvero la Bramley apple, è una tipica mela inglese, di produzione locale e che difficilmente si trova all'estero. E' la classica mela che gli inglesi utilizzano nelle varie cotture, dalle pies alla classica apple sauce con cui accompagnano l'arrosto di maiale. E' un pò un'istituzione, con tanto di sito dedicato, ricette appositamente studiate da chefs adoranti e pure un premio: il "Brammy Award" e ho detto tutto :-). E' una mela dalla polpa acidula e succosa, una via di mezzo fra la Granny Smith e la Golden, ma sul sito assicurano che la resa in cottura di della Bramley è totalmente superiore (ma va?) ad entrambe.
Per ovvie difficoltà nella reperibilità, in alternativa alla Bramley ho usato la Golden Delicious (tiè), che ha una bella polpa compatta ed è succosa, dolce e leggermente acidula pure lei ed è perfetta in cottura.
Per ovvie difficoltà nella reperibilità, in alternativa alla Bramley ho usato la Golden Delicious (tiè), che ha una bella polpa compatta ed è succosa, dolce e leggermente acidula pure lei ed è perfetta in cottura.
Premessa 2: Il golden caster sugar* non l'avevo mai sentito. Il caster sugar è che troviamo nelle ricette è il paragonabile al nostro zucchero semolato anche se in realtà è un pò più fine, viene estratto sia dalla canna che dalla barbabietola da zucchero e può essere white, cioè bianco o golden cioè leggermente dorato o ambrato. Quindi il golden caster sugar è uno zucchero di canna leggermente ambrato e piuttosto fine, non come il comune zucchero di canna che troviamo qui che ha granelli più grossi del semolato.
Probabilmente hanno usato questo tipo perchè lo zucchero, sopratutto se di canna, ha proprietà igroscopiche, cioè tende ad assorbire l'umidità, e risulta utile (assieme all'aggiunta di farina di mais) dentro al ripieno di questa apple pie per asciugare l'acqua rilasciata dalle mele. Almeno questo è quello che ho pensato io. Io comunque ho usato un normale zucchero di canna chiaro.
Premessa 3: la "plain flour" della ricetta sarebbe una farina comune, che chiamano anche all-purpose flour, cioè farina per tutti gli usi, è una farina cosiddetta "debole" con poche proteine e poco glutine, quindi perfetta per la preparazione di frolle come questa, dove occorre evitare lo sviluppo del glutine per mantenere la classica friabilità. Per farla breve, una buona farina per dolci (si possono trovare facilmente anche nei supermercati) andrà più che bene.
Premessa 4: le unità di misura qui #grazieadio sono in grammi eccetto per la quantità di farina di mais del ripieno e di zucchero acqua per la frolla che sono espresse in tbsp ovvero tablespoon (cucchiaio), misura che solo erroneamente si potrebbe tradurre in "beh ci metto due cucchiai" in realtà il sistema di conversione vorrebbe un pò più di precisione, e noi gliela diamo :-) quindi 2 tbsp-tablespoons di farina di mais sono poco meno di 19 g mentre due cucchiai di zucchero semolato sono 28 g e due cucchiai di acqua sono circa 30 ml.
The Perfect Apple Pie
da "Perfect Pies" degli Hairy Bikers - Pag. 34
Per il ripieno:
600 g di mele Bramley (io ho usato le Golden Delicious)
150 g di zucchero di canna*
1/2 o 1 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 o 1 cucchiaino di cannella in polvere
2 cucchiai di farina di mais (19 g) *
Per la pasta frolla:
400 g di farina per dolci* più extra per stendere la pasta
250 g di burro freddo tagliato a cubetti
2 cucchiai di zucchero semolato (28 g) *
la scorza grattugiata di 1 limone
la scorza grattugiata di 1 limone
1 uovo grande
2 cucchiai di acqua fredda (30 ml) *
Per la superficie
uovo sbattuto
1 cucchiaio di zucchero di canna*
Occorre una tortiera da 1.2 litri con un bel bordo alto (io ho usato la mia teglia da crostate antiaderente Ø 23 con un bordo di 3-4 cm) 2 cucchiai di acqua fredda (30 ml) *
Per la superficie
uovo sbattuto
1 cucchiaio di zucchero di canna*
Per la pasta frolla mettete la farina, lo zucchero e la scorza di limone in una ciotola e unite il burro strofinandolo con la punta delle dita fino ad ottenere un composto sbriciolato tipo sabbia bagnata.
Unite quindi l'uovo precedentemente sbattuto con l'acqua fredda e mescolate con un coltello a lama tonda fino a che il composto diventi un impasto vero e proprio (in sostanza, formare la classica "palla" lavorandola il meno possibile).
Dividete l'impasto in due terzi per la base e un terzo per la copertura. Formate due palle e appiattitele leggermente.
Su un piano di lavoro leggermente infarinato, stendete la palla più grande (quella che serve per la base) fino ad ottenere una sfoglia di spessore di circa 3 mm (gli Hairy Bikers parlano dello spessore di una moneta da £1 (pound) inglese che misura esattamente 3,1 mm.. nessuno verrà lì col righello per cui 3-4 mm vanno benissimo). e più larga della teglia dove cuoceremo la torta di almeno 5-7 cm. La pasta dovrebbe sbordare di circa 1-2 cm una volta messa nella teglia.
Sollevate la pasta sopra il matarello e adagiatela delicatamente sopra la teglia. Premere con decisione sul fondo e sui bordi per assicurarsi che non ci siano bolle d'aria.
In una ciotola capiente mescolare lo zucchero, la cannella e la farina di mais. Pelare tagliare in quarti e togliere il torsolo alle mele. Tagliarle sottilmente ed aggiungerle al mix di zucchero, mescolando bene.
Pre riscaldare il forno a 200°C statico oppure - 180°C ventilato (è l'opzione che ho scelto io) - Gas 6. Mettete una teglia dentro il forno a scaldare (dove appoggerete la tortiera, ma se avete già la griglia dentro va bene anche così).
Rovesciare il ripieno nella tortiera assicurandosi che superi il bordo (bello pieno, insomma, a mò di cupoletta per intenderci) senza dimenticare il succo delle mele che si sarà formato sul fondo della ciotola, raccoglietelo con l'aiuto di un leccapentole e versatelo sopra la frutta.
Spennellate il bordo della teglia con dell'uovo sbattuto.
Stendete anche la seconda palla di impasto nella stessa maniera della prima. Ponete questo secondo disco sopra la tortiera e premete lungo i bordi per sigillare bene. Con un coltello affilato, tagliate la pasta in eccesso e con delicatezza arricchiate i bordi tutt'attorno alla circonferenza.
Con la punta di un coltello praticate due piccoli fori al centro della torta poi spennellate la superficie con dell'uovo sbattuto.
Re impastate la pasta in eccesso che avevate precedentemente tagliato e stendetela nuovamente. Ricavatene delle piccole foglie (se non avete uno stampino apposito potete ottenerle anche tagliandole col coltello, magari saranno più stilizzate ma andranno benissimo ugualmente, io ho usato uno stampino a forma di cuoricino e ho diviso i cuori a metà, ottenendo una forma simile) e sovrapponendole leggermente, decorate la circonferenza della torta. Spennelate anch'esse con l'uovo sbatttuto e cospargete tutta la superficie con lo zucchero di canna. (anche qui, lo zucchero sulla superficie crea una sorta di barriera che trattiene l'umidità all'interno, evitando che il calore del forno asciughi troppo l'impasto o il ripieno, mantenendo la torta alla giusta consistenza e fragranza).
Cuocete nel centro del forno per circa 45-55 minuti fino a che la superficie si presenti dorata e le mele siano tenere (per stabilire se le mele sono tenere occorrerebbe infilare un coltello o una forchetta e non volendo rovinare la superficie ho preferito fare un atto di fede :-)
Se vedete che la superficie scurisce troppo, NON fate come me che l'ho tolta dal forno e copritela con un foglio di alluminio per il tempo rimanente.
Conclusioni:
La mia teglia per crostate non andava bene, diametro troppo grande e bordi non così alti. Non avendo altro ho scelto di usare una scodella. Sì proprio una scodella da minestra. Ho un tipo superclassico, di ceramica robusta, con bordi alti e ben svasata e si è rivelata perfetta. Il ripieno, nelle quantità indicate in questa ricetta, c'è stato a pennello, superando come richiesto oltre all'altezza dei bordi, creando una bella cupoletta. Questo ha fatto sì che il coperchio non si infossasse in cottura.
-la pasta frolla: divina. Perfetta e malleabile. Il riposo in frigo è nel lasso di tempo con cui si prepara il ripieno (10 minuti) per cui perfetto. Di più la rende troppo dura e sicuramente si rischierebbe di rompere i bordi che fuoriescono dalla circonferenza (quelli che poi vanno tagliati col coltello)
-il ripieno: tutto ben dosato, la quantità di zucchero indicata ricopre uniformemente le fette di mela, la farina di mais fa il suo lavoro e la cannella è la morte loro (delle mele), ma per creare il sughetto di cui parlano è necessario più tempo di riposo di quello che ci si mette ad accendere il forno. Per cui prima di mettere le mele dentro alla teglia foderata di pasta, ho aspettato circa 20 minuti, il tempo che ci impiega il mio forno ad arrivare a 180 °C, e dopo sì che c'era il sughetto.
-la cottura: ho tolto la torta dopo 40 minuti di cottura, la superficie era già piuttosto dorata e non volevo che bruciasse. Quindi non ho rispettato i 45-55 minuti indicati nella ricetta e forse ho sbagliato: la frolla era perfettamente cotta, le mele cotte anch'esse anche ma non spappolate e personalmente così mi piacciono di più. Sul fondo però si è formato del sughetto rilasciato dalle mele in cottura che ha parzialmente bagnato il fondo di pasta. Probabilmente era meglio coprire la torta con un foglio di alluminio e proseguire la cottura per altri 10 minuti in modo da asciugare un pò di più l'umidità. Metto anche in conto che forse le mele hanno rilasciato più acqua di quanto pensassi. Mea culpa.
-assaggio: la frolla è buonissima, molto friabile e perfetta per bilanciare il ripieno molto dolce di mele e zucchero. Lo zucchero messo in superficie ha creato una crosticina deliziosa, e nell'insieme era buonissimo.
Considerato tutto quanto sopra espresso, e nonostante il fondo fosse un pò bagnato il dolce non solo è riuscito era veramente delizioso, per cui questa ricetta è:
PROMOSSA
Con questa ricetta partecipo allo Starbooks Redone di Settembre 2014!

La mayonnaise di Julia Child - Julia Child's mayonnaise
Arte/'arte/s.f. Attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza
o anche: espressione o applicazione di capacità creative umane e immaginazione, tipicamente sotto forma visiva come pittura o scultura, per la produzione di lavori che sono apprezzati principalmente per la loro bellezza o potere emozionale.
Alla luce delle definizioni qui sopra proporrei di aggiornare la lista delle nove arti (architettura, pittura, scultura, musica, poesia, danza, cinema, radio-televisione, fumetto) redatta dal poeta italiano Ricciotto Canudo, e ampliata con le ultime due voci dal critico francese Claude Beylie nel 1964, inserendo al decimo posto l'arte della cucina.
Secondo me cucinare è un'arte a tutti gli effetti, un'arte che come le altre trasmette la passione e le emozioni dell'artista, che sia pittore, attore o cuoco.
Per non parlare delle mille relazioni e connessioni che la cucina ha ed ha sempre avuto con le altre arti: pittura, scultura, cinema..
Secondo me cucinare è un'arte a tutti gli effetti, un'arte che come le altre trasmette la passione e le emozioni dell'artista, che sia pittore, attore o cuoco.
Per non parlare delle mille relazioni e connessioni che la cucina ha ed ha sempre avuto con le altre arti: pittura, scultura, cinema..
E proprio di questa relazione vincente fra cibo e cinema che
si concenetra il mio post di oggi.
Oggi partecipo alla simpatica iniziativa “Food ‘n Flix” : ogni
mese viene proposto un film a cui ispirarsi per realizzare una ricetta. In
pratica si guarda il film e si corre in cucina a preparare una ricetta con l’ispirazione
del momento. In genere vengono proposti film che hanno attinenza con il mondo
della cucina e questo mese il film a cui ispirarsi è Julie&Julia con Meryl Streep e Amy Adams, delizioso film del 2009 dove si intrecciano le vite vere di Julie Powell e Julia Child. La prima, trentenne un pò annoiata con la passione della cucina, si dà l'obiettivo di cucinare per un anno tutte le ricette del libro di Julia Child "Mastering the Art of French Cooking". La seconda è famosa per aver svelato tutti i segreti della cucina francese alle massaie americane (e non solo) attraverso questo libro, frutto di ciò che aveva appreso nel suo soggiorno a Parigi e
della sua grande passione per la cucina.
L’ho già visto diverse volte, Meryl Streep rende benissimo la
particolare personalità di Julia Child, eclettica e un pò stravagante. La scena che mi è piaciuta di più, in
cui secondo me si capisce benissimo che grande passione aveva la Child verso la
cucina è quando al tavolino del cafè con Simone Beck e Louisette Bertholle, svela metodo infallibile per ottenere una maionese perfetta. “Se intiepidite la ciotola subito prima di sbatterci il rosso d'uovo cambia tutto.. maionese garantita!!” dice alle amiche a bassa voce, quasi
fosse un importantissimo segreto da non far trapelare se non sotto tortura.
Ecco, la passione per la cucina per me si riassume in quella
sequenza, lo studio dietro a le ricette, gli aggiustamenti e le infinite
prove..
Sono andata quindi a cercare la ricetta della “mayonnaise”
direttamente dal libro di Julia Child “Mastering the Art of French Cooking”
dove riporta l’intero
procedimento, completo di avvertenze e piccoli trucchi.
Vi riporto qui di seguito la traduzione completa e le foto della mia maionese, rigorosamente fatta a mano. Ah, dimenticavo, se volete tonificare braccia e spalle fate un paio di volte la settimana la maionese con questo procedimento e buttate l'abbonamento della palestra!
BON APPETIT!
Plum-cake integrale alla frutta secca
Oggi vi propongo un'altra ricetta tratta dal libro di Umberto Veronesi "Verso la scelta vegetariana" Ed. Giunti che come ho detto nel post dei biscotti, fa capire bene (molto bene, direi!) l'importanza di ciò che mangiamo per il nostro fisico.
Pâte à Choux ovvero.. i bignè di Julia Child!
Iniziai a preparare la pasta per i bignè qualche anno fa, in occasione del compleanno di mio figlio Mattia, per realizzare una torta che avevo visto in un ricettario.
Iniziai una gran ricerca in rete e prova di qua e aggiusta di là arrivai a delle proporzioni di acqua, burro, farina e uova che mi davano sempre un ottimo risultato. E ho sempre seguito quelle, tanto che da allora era diventata la mia ricetta per i bignè:
2 uova-50 gr di burro-70 gr di farina - 120 ml di acqua - pizzico di sale, quindi, per circa 50 bignè medio-piccoli usavo 4 uova 100 gr di burro-140 gr di farina - 240 ml di acqua - pizzico di sale
Questo prima di scoprire Julia Child, la sua passione per la cucina francese e il suo libro best seller "Mastering the Art of French Cooking" e devo dire che lei padroneggiava (mastering) egregiamente la materia, così tanto da poterla "tradurre" in chiare e semplici indicazioni per le massaie americane.
Ho voluto quindi provare la sua ricetta della pasta choux, seguendo passo passo e assolutamente alla lettera le indicazioni della sua ricetta, convertendo al grammo spaccato le misurazioni oltremanica di once, pinte e compagnia varia.
Le mie note in rosso, alcune conclusioni in fondo.
Biscotti alle tre farine con composta di frutti di bosco
Avevo in mente di contribuire allo Starbooks di Menù Turistico con una ricetta di Julia Child dal suo libro "Mastering the Art of French Cooking" (e prometto: lo farò!) poi tempo fa mi è capitato di comperare il libro di Umberto Veronesi "Verso la scelta vegetariana" Ed.Giunti
dove il luminare illustra tutti i vantaggi in termini di salute che un dieta vegetariana porta al ns organismo anche a scopo preventivo su certe patologie (anche tumorali).
Nel libro sono raccolte circa 200 ricette, tutte sane, veg e da provare..!
Nel libro sono raccolte circa 200 ricette, tutte sane, veg e da provare..!
Tema ostico dove ognuno è giusto che la pensi a modo suo e si regoli a tavola di conseguenza.
Per quanto mi riguarda, ormai lo sapete, da tempo sto virando il timone della mia cucina verso lidi più naturali, a volte vegetariani, altri pure vegani.
Non è semplice, soprattutto con due bimbi ancora piccoli, però cerco di alternare cibi classici (carne compresa) con preparazioni vegetariane.
Quindi vai di zuppe, polpette di legumi, minestroni, pasta e legumi ecc..
Per i dolci, idem. Ma lì è più facile secondo me.
Chi l'ha detto che un dolce o è buono o è sano? Certo la frolla friabile e burrosa non lascia indifferenti, e nemmeno una ganache al cioccolato o una pasta sfoglia.
Ma se dobbiamo stare attenti alla salute e/o alla linea e non vogliamo rinunciare al gusto che dà un bel dolcetto a colazione, a merenda o a fine pasto, occorre per forza trovare alternative agli ingredienti classici come burro, latte e uova .
E vi stupireste nello scoprire che esistono dolcetti sani e con pochi grassi che sono anche buonissimi!
Questi che vi propongo oggi ne sono l'esempio e li ho trovati buonissimi, tanto che li rifarò presto.
Qualche nota sulla ricetta:
- il mix di farine regala una pasta friabile (non come una frolla intendiamoci) e molto gustosa, in bocca sentirete il gusto spiccato della farina di mais e se come me usate un tipo macinato a pietra ancor di più.
- la marmellata al centro rende il tutto ancor più sfizioso, la ricetta originale prevedeva la marmellata di arance (che non avevo) sostituita da una composta ai frutti di bosco, pochi zuccheri e un gusto comunque asprigno che ci sta benissimo col tipo di pasta che otterrete.
- I pinoli completano l'opera per avere una nota croccante ma anche, più importante, un apporto di fibra e acidi grassi benefici contenuti anche in nocciole, noci, mandorle e pistacchi cioè la cosiddetta frutta secca lipidica.
- a fine cottura lasciate i biscotti 5 minuti ancora dentro al forno spento, coloriranno ancora un poco e ancor più friabili
- il buco nel centro potete riempirlo con quello che più vi aggrada, tutte le marmellate, composte e confetture vanno bene, e perchè no, magari anche una crema di cioccolato e nocciole home-made! Io ho visto questa crema da spalmare al cioccolato da Sabina di Due bionde in cucina (ah, l'altra bionda è la dolcissima Elsa) , mi ha subito ispirato e presto la proverò!
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