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MTChallenge Taste the World - Prova creativa: Frittelline di red rice con mele e uvetta




























English version below
Non so perchè ma da quando il mio unico neurone si è messo in moto per la ricetta creativa, l'unica cosa che riuscivo a pensare era ad una ricetta dolce, che non è proprio una cosa immediata quando parli di red rice, ovvero riso pilaf cotto con pomodoro, la ricetta della sfida di questo mese all'Mtchallenge dedicata alla popolazione dei Gullah-Geechee abitanti nelle Lowcountries statunitensi ma di origini africane dell'ovest.

Eppure gira e rigira non riuscivo a pensare ad altro che ad una ricetta dolce, cercando fra gli ingredienti che avevo in casa disponibili in quel momento.

Ho trovato delle mele, fra le spezie della cannella e dei chiodi di garofano, in dispensa c'era la mia amata uvetta sultanina che ho ammollato in un pò di rum per darle un pò di tono :) e ovviamente il riso basmati cotto stavolta nel latte di riso e passata di pomodoro.

Sono nate così queste frittelline di red rice con mele ed uvetta.
Preparate il composto il giorno prima del giorno in cui intendete friggere, le frittelle si formano meglio e ne guadagna il sapore.




per circa 6-7 frittelline
40 g di burro
1 mela pelata e tagliata a dadini
una stecca di cannella o una punta di cucchiaino di quella in polvere 
un paio di chiodi di garofano
Scorza di limone
1 foglia di alloro 
110 g di riso basmati
200 g di latte di riso
90 g di salsa di pomodoro
70 g di uvetta sultanina
rum q.b. per coprire in ammollo le uvette
80 g di zucchero di canna
2 cucchiai farina di riso q.b. + per impanare
1 uovo 
olio per friggere


In una casseruola fate fondere il burro a fiamma medio bassa unite le spezie e la mela pelata e tagliata a cubetti. Fate rosolare qualche minuto poi unite il riso precedentemente sciacquato. Fate tostare 3-4 minuti poi unite il latte di riso, la passata di pomodoro e lo zucchero di canna.
Portate a bollore e poi abbassate la fiamma e coprite con un coperchio. Fate cuocere 20-25 minuti fino a completo assorbimento del liquido, mescolando di tanto in tanto.
Lasciate riposare 5 minuti coperto poi fate raffreddare, togliete i chiodi di garofano, la scorza e l'alloro e ponete in frigorifero una notte .



Mettete anche le uvette in ammollo nel rum per una notte.
Il giorno successivo unite al riso un uovo e un paio di cucchiai di farina di riso e formate le frittelline (prendetene un pugno e schiacciatele formando una frittella rotonda). Ripassatele nella farina di riso e friggete in olio ben caldo. Scolatele, asciugate l'unto in eccesso e spolverate con zucchero di canna.
Servite subito.



Con questa ricetta partecipo alla sfida creativa di Mtchallenge Taste the World dedicata al Red Rice dei Gullah Geechee



I couldn't think of anything but a sweet recipe, looking for the ingredients I had at home available at the moment.
I found apples, cinnamon and cloves, my beloved sultanas which I soaked in a little rum to give them a little tone :) and obviously the basmati rice cooked this time in the rice milk and tomato sauce.

Ingredients:
For about 6-7 pancakes
40 g of butter
1 apple peeled and diced
a stick of cinnamon or a teaspoon of the powdered one
a couple of cloves Lemon peel 1 bay leaf
90 g of tomato sauce
110 g of basmati rice
200 g of rice milk
80 g of brown sugar + a couple of spoons to sprinkle the top
70 g of sultanas
rum to soak the sultans
2 tablespoons rice flour + to coat
1 egg
fry oil

Directions:


In a saucepan, melt the butter over medium-low heat, add the spices and the apple. Brown a few minutes then add the rice previously rinced. Toast 3-4 minutes then add rice milk, tomato sauce, brown sugar and bay leaf.
Bring to a boil, low the heat and let cook covered for 20-25 minutes stirring occasionally until the liquid is completely absorbed.
Let it rest covered for 5 minutes than let it cool, remove the cloves, zest and bay leaf and put in the refrigerator.
Soak the raisins in the rum overnight.
The next day add them to the rice  together with an egg and a couple of spoons of rice flour. Form the pancakes (take a punch of batter and mash it with your hands formina a round flattish pancake)
Coat them with rice flour and fry in hot oil. Drain the pancakes and dry the excess oil. Sprinkle with brown sugar and serve immediately.

Una coxinha o un' arancina?


Mtchallenge ai tempi della quarantena causa Covid-19 si chiama Mtc Smart, perchè sfida e ricette si condividono nella pagina Facebook ma anche credo perchè dobbiamo tutti diventare ancora più intelligenti e fantasiosi in cucina, arrangiandoci con gli ingredienti che abbiamo a disposizione in casa.
Io sto vivendo questo periodo con un molta preoccupazione. Ho dei momenti di sconforto, che sfogo principalmente in cucina e a fare qualche passaggio a baseball in giardino con i ragazzi.
Per il resto sono in ufficio,facendo slalom pazzeschi per cercare di non entrare in contatto con i colleghi, passo più tempo a lavarmi le mani e disinfettare la tastiera del PC e il resto che a lavorare a momenti.. poi non mi ricordo mai se ho toccato questa o quella cosa con quale mano, ma allora la devo rilavare? disinfettare? che casino...!!
Ma soprattutto, quando finirà? Per come la vedo io sarà molto lunga e non torneremo alla normalità in tempi brevi (mesi) ma ci vorrà di più. E  dobbiamo ritenerci fortunati a non essere contagiati o malati in un letto di ospedale, o peggio, intubati ad un respiratore.
Con tutta questa allegria, meno male che ci sono le ragazze di Mtchallenge che mi distraggono con le loro ricette e racconti pazzeschi di cucina.
Alessandra poi addirittura ci regala ogni settimana delle chicche di sapienza legate al cibo, alla sua storia e alle sue origini attraverso dei video pubblicati dall'Accademia 1953 di Singapore, dove vive ormai da diversi anni. Come sei lontana, Ale! In questi giorni di lockdown, mi sembra che i chilometri che ci dividono non sono più 8 mila e rotti ma almeno il doppio, forse perchè siamo tutti "rinchiusi" ognuno nelle proprie case e chissà quando si potrà ritornare a viaggare e allora questa forzatura mi fa sentire ancora di più la lontananza. Mi consolo però vedendoti in video, un appuntamento che aspetto sempre con grande trepidazione.

Se non si puà viaggiare fisicamente, almeno virtualmente non ci sono limiti.
Questa volta l'MTChallenge Smart ci propone di rivistare una ricetta estera di pollo e farla italiana, adattandola e modificandola non solo con la fantasia ma anche e soprattutto con quello che abbiamo in casa.

Sono andata in Brasile, dove ho trovato questa ricetta delle Choxinhas (piccole cosce) crocchette ripiene di pollo impanate e fritte dalla forma appunto di una coscia di pollo. E' un popolare street food brasiliano, ma quello che mi ha divertito di più è conoscere la storia di come sono nate.
In pratica, tutto è iniziato da un capriccio del piccolo erede al trono della famiglia reale brasiliana che pretendeva di mangiare cosce di pollo anche quando non erano disponibili. Se fosse nato in casa mia, due smatafloni di mia mamma avrebbero risolto in breve tempo l' "empasse", ma ovviamente il piccolo reale non si poteva deludere e così lo chef di corte si inventò questa ricetta, costituita da pollo tagliuzzato, insaporito e modellato a forma di coscia di pollo, impanato e fritto.  Un successone.

Io ho pensato di farlo diventare un'arancina siciliana, altro street food famosissimo ma di casa nostra, della bellissima Sicilia (Katia just for you! :)) . Sono partita dalla marinatura del pollo, l'ho bollito per ottenere il brodo ed in ultimo l'ho affumicato (volevo dargli un sapore extra, un twist) in onore di Greta che ci insegnò la tecnica dell'affumicatura in una sfida di un paio di anni fa. Volevo dargli ancora sapore e una certa cremosità e l'ho unito, invece che al cream cheese previsto dalla ricetta originale (ovvove!!) ad una vellutata fatta col brodo di pollo ottenuto (per la ricetta ho sempre attinto all'immenso archivio Mtchallenge) - che mi è servito anche per cuocere il riso - per avvolgere il pollo (anche qui la sfida delle arancine siciliane di Mtchallenge si è rivelata preziosa!).
Tutto qui, semplice e divertente. Spero di non essere andata fuori tema.
Le coxinhas erano gustose e saporite, morbide e tutto 'sto ambaradan ha permesso al pollo di non risultare stopposo o asciutto.
L'unica cosa che non ho fatto è la vignetta. Mi succede spesso, quando sono un pò giù o in un periodo non facile, di avere come un blocco. Non mi vengono idee, non mi viene da ridere e quindi non c'è verso di fare una vignetta delle mie, insomma. Perdonatemi, se mi verrà in futuro lo aggiungerò qui.




250 g di petto di pollo
Per la marinata
1 notte di tempo
2 foglie alloro
2 spicchi aglio schiacciati
2 foglie di basilico
qualche grano di pepe nero
1 rametto di rosmarino -
noce moscata grattugiata
2 cucchiai olio d'oliva extravergine
il succo e la scrza di mezzo limone
Per il brodo
tutta la marinata
1 cipolla piccola
(non avevo nè carote, nè sedani ..ebbene sì)
1 litro d'acqua circa 
(il pollo deve essere coperto almeno di un paio di centimetri)
sale grosso a fine cottura
Per l'affumicatura del pollo metodo a freddo
le bucce dell'aglio 
le foglie d'alloro asciugate e un rametto
il rametto di rosmarino asciugato
i grani di pepe asciugati
la scorza di limone idem
un cucchiaio di riso

Per la vellutata
metà del brodo ottenuto
50 g di burro
50 di farina 
la cipolla usata nel brodo
Parmigiano grattugiato q.b.
sale, pepe e noce moscata
Per il riso
150 g di riso circa
olio evo
l'altra metà del brodo ottenuto
burro e Parmigiano per mantecare
Per la panatura
pangrattato
Per la lega
100 g di farina
200 g di acqua 
(o anche brodo se ve ne è rimasto)
Per friggere
Olio di arachidi
Strutto


La sera preparate la marinata unendo il petto di pollo a fette e tutti gli ingredienti in una ciotola di vetro, coprite con pellicola e lasciate in frigo 1 notte.

Brodo: Il giorno dopo mettete tutto in una pentola (fuorchè il basilico che l'ho tritato e aggiunto al pollo alla fine), aggiungete l'acqua e fate sobbollire a fiamma bassa per mezz'ora. Salate a fine cottura e fate raffreddare.
Filtrate il brodo e asciugate gli ingredienti.
Per l'affumicatura asciugate anche il pollo tamponandolo con carta assorbente e mettetelo in un  cestello per la cottura a vapore.
Sul fondo di una pentola che lo possa contenere mettete un cestino fatto con due fogli di alluminio, all'interno mettete tutti gli ingredienti per l'affumicatura e accendete la pentola a fuoco vivace. (io ho agginto anche qualche altro ramo di rosmarino senza foglie o aghi) Quando si vede il filo di fumo coprite col coperchio in modo che la pentola si riempa di fumo.

Ora con uno scatto felino inserite velocemente il cestello col pollo dentro la pentola. Richiudete e spegnete il fuoco. Lasciate così per una mezz'ora.

Nel frattempo preparate la vellutata rosolando la cipolla (presa dal brodo) tritata col burro, unite la farina e fate un roux, aggiungete il brodo e fate cuocere per ottenere una vellutata piuttosto densa e compatta. Regolate di sale, pepe e noce moscata, unite il Parmgiano alla fine e fate raffreddare.

Preparate anche il riso come fosse un risotto: tostatelo qualche minuto in pentola con un filo d'olio evo, aggiungete il brodo man mano che viene assorbito dal riso, fino a fine cottura (non deve essere al dente) mantecate con burro e Parmigiano.
Fate raffreddare completamente.

Ora tritate il pollo al coltello, aggiungete la vellutata e se occorre regolate di sale, pepe e noce moscata.
Preparate tutto l'occorrente per fare le vostre coxinhas-arancine: mettete in un piatto grande un bello strato di pangrattato, in una ciotola capiente mescolate la farina e l'acqua fino ad ottenere una pastella (la lega), mettete il riso in una ciotola e la mistura di pollo in un'altra.




Con le mani bagnate prendete una quantità di riso che vi riempi il palmo della mano, aggiungete la mistura di pollo dandogli una forma allungata come una coscia di pollo, coprite con altro riso e pressate aggiustando la forma. Bagnate la coxinha nella lega di acqua e farina e impanate nel pangrattato. Appoggiate su un piatto coperto con carta forno. Continuate allo stesso modo fino alla fine degli ingredienti.



Fate riposare in frigo le coxinhas mentre in una pentola non troppo grande ma dai bordi alti scaldate l'olio e lo strutto a fiamma vivace. Quando saranno a temperatura (verificate con lo stecchino immerso se fa le bollicine attorno è ok) friggete le coxinhas massimo una/due alla volta per non abbassare troppo la temperatura dell'olio. 

Friggete fino a doratura (qualche minuto) fate asciugare su carta assorbente e servite ben calde su foglie di insalata.
Sono buonissime così, non serve la salsa perchè la vellutata dentro il pollo con la cottura si ammorbidisce e fa da salsa al pollo. Tutto in uno, pratico e veloce. Proprio uno street food!!
 



Gemelle diverse, due tortillas per l'Mtc



Tutto ha una fine, le cose belle come le cose brutte. In entrambi i casi, bisogna saperle lasciare andare.
Per le brutte, non c’è problema :-) ma per le belle… ah! (sospiro) per le belle, quando sono così belle che il solo pensiero di non averle più è così straziante che non il cervello non può formularlo. Così difficile che bisogna trovare un modo per farle restare :)
Allora si trova il modo di trasformarle, cambiarle, modificarle. Così, restano.
Cambiano nome, fattezze, immagine, ma nel profondo sono sempre loro, le cose belle.
E’ un po’ quello che sta succedendo all’Mtchallenge: un ciclo sta per finire, i motivi li ha spiegati Alessandra chiaramente.
Ma l’Mtchallenge è così bello, una delle cose più belle che sia mai capitata a molti di noi, che menomale che Ale ha trovato un modo per non farlo finire o almeno, lo farà finire per come lo conosciamo, ma solo per dare il via ad un nuovo inizio.
Insomma, tutta stà pippa per dirvi che questa è l’ultima sfida dell’Mtchallenge “vecchio”, quella che chiuderà il cerchio.
E sono contenta, commossa ed entusiasta allo stesso tempo (come faccio, boh :-P)  che sia la sfida della Mai. Di #quelgrangeniodellamai, che ha proposto la tortilla di patate, quella stessa tortilla che aprì le danze nel lontano 2010 con la sfida n.1 .


E' come un cerchio che si chiude, ed è buffo che anche la padella, uno uno degli elementi imprescindibili della ricetta della sfida, sia poi un cerchio. 
Un cerchio che si chiude e racchiude l'uovo fritto, che fu la ricetta/non-ricetta della sfida #zero dell'MTChallenge. Perchè tutto torna, come le ballerine e la minigonna. Il futuro che impara dal passato.
Ecco, sono partita da questo per le mie due proposte di tortilla, una classica seguendo la ricetta tradizionale proposta da Mai  a cui ho aggiunto Parmigiano e noce moscata, due ingredienti classici che adoro e che sono molto usati nella cucina bolognese, e l’altra reinterpretata da me, per la quale ho mantenuto sempre e solo i 5 ingredienti, sempre in padella ma dove l'uovo è finito al centro e fritto, mentre la patata e la cipolla si sono mescolati per racchiuderlo.

Ma iniziamo con la classica



TORTILLA DI PATATE TRADIZIONALE
di Mai Esteve - Il colore della curcuma
per una padella di 20 cm di diametro
600 g di patate
1 cipolla dorata piccola
5 uova
sale
olio
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato (aggiunta mia)
una generosa grattata di noce moscata (aggiunta mia)

Pelate e tagliate a tocchetti irregolari le patate, fatele rosolare in una padella con un pò d'olio evo, aggiungete poi la cipolla tagliata finemente e fate rosolare bene tutto mescolando spesso, regolate di sale e spegnete.
In una ciotola sbattete le uova, aggiuntete sale, il Parmigiano e la noce moscata grattugiata. Mescolate bene ed unite le patate e cipolla saltate. Mescolate ancora per amalgamare il tutto.
Fate cuocere in padella ben unta d'olio a fuoco basso, la tortilla non si deve attaccare nè bruciare. Fate cuocere qualche minuto poi girate la tortilla, Mai consiglia l'uso di un piatto bagnato dello stesso diametro della padella. Basta rovesciarci sopra la tortilla e farla scivolare di nuovo dentro la padella per ultimarne la cottura.
Attenzione a non cuocerla troppo, dentro dovrebbe rimanere morbida o, come dice Mai, "bavosa" :-)
Spegnete e servite.

LA TORTILLA DIVERSA


Per una padella da 20 cm diametro
600 g di patate già lessate
olio evo
sale fino
pepe nero
1 cipolla dorata piccola
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 pezzetto di radice di curcuma fresca bio
3 uova + 1 uovo

Schiacciate le patate lessate ed amalgamatele alla cipolla tritata finemente.
Aggiungete le tre uova, regolate di sale e pepe, aggiuntete la curcuma in polvere e mescolate bene.
In una padella scaldate un poco d'olio ponete al centro un cerchio di alluminio e versate il composto tutto attorno.

Fate cuocere da entrambi i lati, facendo attenzione al momento di girarla: togliete il cerchio di metallo e fatela scivolare delicatamente su un piatto bagnato. Appoggiatevi sopra la padella capovolta e con un gesto deciso ribaltate il tutto. Rompete l'uovo nel centro del buco e portate a cottura. L'ideale sarebbe che l'uovo fritto centrale sia cotto ma ancora morbido.
In ultimo, grattugiatevi sopra la curcuma fresca e servite subito.


Con queste ricette partecipo all'Mtchallenge #72 di Mai!


Gelato affumicato dolce e un pò salato..


Non è che con Greta potevamo cucinare un petto di pollo, eh.
Lei potrebbe vincere l'MTC ogni mese, tanto è brava e talentuosa in cucina.
La sfida di Giulia sulla cucina alcolica a maggior ragione non poteva che vincerla lei, che è anche una barlady e mixologist con i "controcosi" (e non vedo l'ora che ci sia un altro raduno per gustarmi le sue preparazioni! eheheheh :))
Greta, dall'alto della sua bravura e generosità, ci ha regalato una lezione sull'affumicatura casalinga, che potete leggere, rileggere e tatuarvi, regole comprese.
Io ho dei limiti notevoli in cucina, so solo quello che mi piace e quello che non mi piace, per cui devo rimanere a stretto contatto con quelle "quattro cose" che so (tutte imparate grazie ad MTC, of course!), senza farmi troppi viaggi con abbinamenti arditi.
"Back to basics" non poteva essere più adatto per me, per questa sfida.
4 ingredienti 4 - panna e latte - uova - zucchero e aromi - con cui ho fatto il gelato, metodo Mapi-sfida MTC#22 perchè tutto serve, e tutto torna buono soprattutto all'Mtc.
Ma come affumicare un gelato? Farlo e successivamente affumicarlo? oppure affumicare uno degli ingredienti? Oh, yes. Ho seguito la seconda che ho detto.
Ho affumicato la panna e il latte con il metodo a freddo perchè ho pensato che i grassi in essi contenuti avrebbero assorbito bene il fumo. L'ho fatto per tre volte, assaggiando dopo ogni volta per essere sicura che gli aromi penetrassero bene. Alla terza ho detto: ci siamo! Ho affumicato sì la panna e latte, ma anche tutta la casa fino alla cantina, vicini compresi.. ma so che potete capirmi :)).
Solo quando poi il fumo si è diradato ho trovato due neuroni ancora attivi per fare la vignetta a Greta, che me la sono immaginata così (lei ovviamente è mooolto più gnocca :)) :



Tornando alla ricetta provo a spiegare i sapori: il gelato di vaniglia aveva un gusto di crème caramel, giuro, una roba meravigliosa. Il caramello salato e speziato ha rincorso i profumi del gelato, esaltandone ogni nota. Il riso venere soffiato aveva il suo perchè  ....

Gelato affumicato con caramello salato e speziato e cialda di riso venere soffiato 



Per il gelato alla vaniglia
250 ml di panna
300 ml di latte intero alta qualità
180 g di zucchero
3 tuorli di uova medie
1/2 bacca di vaniglia

per l'affumicatura
2 cucchiai di riso venere
2 cucchiai di tè nero
2 cucchiai di zucchero muscovado
1/2 bacca di vaniglia svuotata dei semi
scorza di 1 limone
1 stecca di cannella
2 chiodi di garofano interi
..
per il caramello salato e speziato
50 g di zucchero
2 cucchai d'acqua
300 ml di panna fresca
20 g di burro
un pizzico di vaniglia in polvere
un pizzico di cannella in polvere
1 chiodo di garofano pestato al mortaio
scorza grattugiata di mezzo limone
un pizzico di fleur de sel

per la cialda di riso venere
100 g di riso venere
1 bustina di tè nero
50 g di burro
1 cucchiaino di zucchero muscovado
un pizzico di cannella in polvere
un chiodo di garofano pestato al mortaio
un pizzico di vaniglia in polvere
un pizzico di sale




Mettete gli ingredienti per l'affumicatura in un cestino ricavato da due fogli di alluminio a cui darete una forma rotonda della dimensione del fondo della pentola.

Accendere il fuoco medio-alto ed attendete che si formi la colonnina di fumo, a questo punto chiudete con il coperchio e aspettate che la pentola si riempa di fumo (circa 10 minuti). Metteteci sopra un cestino (tipo quello per cuocere al vapore) che sosterrà l'ingrediente da affumicare.
Mettete la panna e il latte in una ciotola di vetro e inseritela velocemente all'interno della pentola.
Chiudete subito il coperchio, spegnete il fuoco e lasciate affumicare 20-30 minuti.
Togliete la ciotola col mix di panna e latte e metteteli in un pentolino assieme alla mezza bacca di vaniglia e a tutti i semini, scaldate fin quasi al punto di ebollizione poi spegnete il fuoco, coprite e lasciate in infusione fino a quando sarà tiepido.

Ripetete il procedimento dell'affumicatura descritto prima.
Riportate quasi a bollore la panna e il latte, mentre in una ciotola montate i tuorli con lo zucchero fino a che il composto  sarà gonfio e spumoso o "scrive" , versate a poco a poco il mix di panna e latte sui tuorli montati mescolando con una frusta. Rimettete il composto sul fuoco in una pentola dal fondo spesso e fate cuocere sempre mescolando fino agli 83-85 gradi o fino a quando la crema non velerà il cucchiaio. Spegnete ed immergete subito la pentola in una ciotola con acqua e ghiaccio per abbassare velocemente la temperatura. Mescolate sempre anche in questa fase, per raffreddare uniformemente il tutto. Quando il composto sarà tiepido trasferitelo in una ciotola e ripetete il procedimento di affumicatura, cambiando gli ingredienti che dovessero essere bruciati.
Trasferite poi il composto in un contenitore basso e stretto con coperchio ermetico e riporre in frigo almeno 2-3 ore, io tutta la notte.
Trascorso questo tempo togliete la bacca di vaniglia poi potete mantecarlo nella gelatiera oppure, come me, manualmente con riposi in frigorifero di almeno un'ora/un'ora e mezza seguiti da una mescolata con frullatore elettrico, il tutto per tre/quattro volte.
Alla fine lasciate il gelato in freezer fino a che non raggiungerà la giusta densità (un'ora almeno).
Nel frattempo preparate il caramello:
in una pentola dai bordi alti e il fondo spesso, versate lo zucchero e l'acqua e lasciate cuocere a fiamma medio-alta fino a che lo zucchero non avrà raggiunto un colore ambrato, unire il burro e la panna precedentemente riscaldata versandola con molta attenzione e a piccole dosi per evitare schizzi bollenti. Unire le spezie e far cuocere ancora un paio di minuti, mescolando.
Spegnere e lasciare leggermente intiepidire, poi versare il caramello in un vasetto di vetro.
Per la cialda di riso soffiato:
sciacquate bene il riso, lasciatelo in ammollo una mezz'ora poi scolatelo e trasferitelo in una pentola. Copritelo con acqua fino a 2 cm circa sopra il riso. Cuocete per anche cinque minuti oltre il tempo di cottura, fino a quando quasi tutta l'acqua sarà assorbita. Spegnete, aggiuntete la bustina di tè nero e lasciate raffreddare.
Cospargete il riso su una teglia rivestita di carta forno e lasciate asciugare (2 giorni all'aria oppure 2 ore a 85°C in forno), con una macchinetta per pop corn fate scoppiare i chicchi di riso, ottenendo il riso soffiato (in alternativa friggete il riso in olio bollente).

Fate raffreddare mentre sciogliete a bagno maria il burro, lo zucchero e le spezie. Unitelo al riso e mescolate bene, stendetelo su una teglia sempre con carta forno e livellatelo ottenendo uno strato di pochi millimetri. Fate rassodare in frigo.
Per servire tirare fuori il riso soffiato dal frigo qualche minuto prima, ricavate con un coppapasta rotondo una cialda e appoggiatevi sopra una pallina di gelato, guarnite con il caramello e servite subito.




Con questa ricetta partecipo all'Mtc n.70 di Greta dedicato all'affumicatura casalinga 



















 

Cioccolatilni B-52 per l'MTC di Giulia!

 
Cara Giulia,
che bella sfida hai proposto! Originale, innovativa, stimolante e perfettamente in linea con la rivoluzione che stiamo apportando all'Mtchallenge, quindi sei sempre sul pezzo, non c'è niente da far.e!
Mi hai dato l'assist per mettermi alla prova su un terreno, ti confesso, veramente sconosciuto.
Io non uso tanto l'alcool in cucina, a parte sfumare qualche arrosto con il vino. Io bevo e basta :)
Quando hai proposto di reinterpretare un cocktail, la prima idea è stata quella di metterlo dentro ad un cioccolatino, poi ho messo in pratica l'idea di Greta di usare il B-52. Apriti cielo! Il B-52 era uno dei miei cocktail preferiti di quando ero giovane e girovagavo con la mia combriccola per i bar della città. Questo cocktail lo associo a un sacco di bei ricordi nonchè alla spensieratezza di quegli anni, dove l'unico pensiero era limonare dietro ad una colonna col ragazzotto di turno. Anyway :))..
Per chi non lo sapesse, il B-52 è un "vecchio" cocktail moooolto anni '80 formato da tre liquori presenti in parti uguali: 1/3 di liquore al caffè, 1/3 di crema di whiskey e 1/3 di Grand Marnier che hanno densità diverse e pertanto rimangono distinti senza mischiarsi, formando tre strati ben distinti, visibili dal bicchiere. Il nome B-52 viene dal bombardiere della Boeing, usato nella guerra in Vietnam per sganciare le bombe al napalm, da qui forse la versione infiammabile.
in
immagine da qui
 Sicuramente ai tempi ero attratta dalla fiamma finale -che il barman accendeva con maestria e con quel mezzo sorrisetto di chi la sa lunga e si compiace di poter stupire con questi trucchetti una ragazzetta come me che lo guardava con lo stesso sguardo che poteva avere un bambino che guarda per la prima volta dei fuochi d'artificio- ma anche il suo sapore forte ma dolce mi ha subito conquistata.
Crescendo i gusti sono cambiati, ora prediligo i cocktail amari come il Negroni (toh!! :)) o molto "secchi" tipo Hemingway o Manhattan.
Comunque, tornando al B-52, l'idea era di mantenere i 3 strati anche all'interno del cioccolatino, creando tre creme distinte con almeno due dei tre liquori ed usare il peperoncino per ricreare "il fuoco" dato dalla fiamma che caratterizza questo cocktail. Per la forma non poteva che essere a sfera, come una bomba!
Quindi ho fatto così:

Per il guscio esterno:
doppio strato di cioccolato fondente al 90% con in mezzo  peperoncino frantumato al mortaio
Per il ripieno:
l'ho diviso in 3 strati per mantenere i tre strati del cocktail:
cremoso al caffè e vaniglia (al posto del liquore al caffè)
ganache di cicoolato bianco e crema di whiskey
cioccolato fondente chantilly al Grand Marnier (procedimento di Bressanini) con scorza d'arancia grattugiata per esaltare ancor di più questo aroma.
i miei appunti da bombarola :))

Ho seguito quindi la strada della destrutteurazione "eretica" , creando  tre creme dalle consistenze diverse, mantenendo le due parti alcoliche della crema di whiskey e del Grand Marnier e utilizzando il caffè per un cremoso al posto del liquore al caffè.
Spero di non aver fatto delle minch..ate! :)) A me sono piaciuti oltre ogni aspettativa, mi hanno ricordato molto il cocktail, e quella nota piccante è stata fantastica. Ma aspetto le tue considerazioni, sii spietata! :))

Per la tua vignetta ho "destrutturato" il Negroni, nel vero senso della parola :))) banale lo so, un gioco di parole che mi era venuto subito in mente e che ho visto poi non è venuto in mente solo a me :))) .. al posto del cocktail pre-dinner ti ho messo vicino due bei ragazzotti, con giusto nervoso del Colonnetta.. mentre Olivia se la ride sotto i baffi :))


Ed ecco qui le mie bombette di B-52!




attrezzatura occorrente:
un termometro per alimenti
uno stampo per cioccolatini sferici (io avevo quello con 18 cavità, quindi mi sarebbero venuti 9 cioccolatini senonchè Lorenzo me ne ha fatti cadere alcuni, quindi ne ho fatti solo 6, sigh)


Per i gusci temperate il cioccolato fondente (io ho usato il metodo per inseminazione, come spiegato da Annarita del Bosco di Alici per la sfida n. 45 dell'Mtchallenge dedicata ai baci) e fatelo colare sullo stampo, riempendo tutte le cavità. Capovolgetelo e fate colare l'eccesso che potete raccogliere mettendo un foglio di carta da forno sotto.
Cospargete con il peperoncino frantumato pestato un poco al mortaio.
Ripetete l'operazione colando nuovamente il ciocolato nelle cavità e togliendo l'eccesso.
Mettete in frigo.

Preparate il cremoso cuocendo a bagnomaria 1 tuorlo, 15 g di zucchero, una punta di vaniglia in polvere e 50 g di caffè ristretto. Mescolate fino a a che il composto si sarà addensato. Togliete dal bagnomaria, fate intiepidire un poco e aggiungete 1/2 foglio di colla di pesce precedentemente ammollato e ben strizzato. Mescolate per farlo sciogliere e aggiungete 40 g di panna montata.
Mettete in frigo.
Preparate la ganache sciogliendo a bagnomaria 50 g di cioccolato bianco, scaldate 50 g di crema di whiskey e aggiungetela al cioccolato unendo anche un cucchiaio di panna fresca. Riponete in frigo.
Preparate il cioccolato chantilly (metodo Bressanini): sciogliete a bagnomaria o a fuoco bassissimo in un pentolino di alluminio dal fondo spesso 100 g di cioccolato fondente. Aggiungete tanto Grand Marnier quanto ne risulta da questa operazione: grammi di grassi del cioccolato x 100/34.
Quanti grammi di grasso ha la vostra tavoletta di cioccolato lo potete leggere nell'etichetta sul retro e con questa operazione otterrete una percentuale di grassi del 34% rispetto all'acqua.
Io avevo del cioccolato fondente con 47 g di grassi, pertanto 47x100/34= 138,23 ed ho quindi aggiunto 138 g di liquore.
Aggiungete il liquore tutto in una volta e mescolate un paio di minuti per emulsionarlo bene, unite anche la scorza grattugiata di mezza arancia non trattata. 
Ponete la ciotola a raffredare dentro un'altra più grande con dei cubetti di ghiaccio e poca acqua. Frullate con un frullino elettrico per qualche minuto, fino a che non diventerà soffice e spumoso, come una mousse, tipo così:


 Mettete in frigo.
Preparate tre piccoli sac à poche dove mettere le tre creme.
Sformate i gusci ribaltando lo stampo sbattendolo sul piano di lavoro. Si staccheranno con facilità.
Riempite ciascun guscio iniziando col cremoso al caffè, poi mettendo la ganache alla crema di whiskey e completate con il cioccolato chantilly al Grand Marnier.
notare i gusci mancanti...




 Con un poco di cioccolato al 90% fuso sul perimetro delle semisfere potrete chiudere i cioccolatini sigillandoli.
Tenete in frigo fino al momento di servire.
Per fare l'effetto "bomba" ho fatto delle piccole miccie con il cioccolato bianco e le ho inserite prima di sigillare le due metà sfere.



 Con questa ricetta partecipo all'Mtchallenge #69 di Giulia Robert, dedicato alla cucina alcolica!






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