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Il Vialone Nano racconta.. - la mia torta di riso eretica


Questa è la ricetta che avevo in mente di fare subito, appena saputo il tema del mese.
Non amo particolarmente le rivisitazioni di ricette della tradizione ma mi piace sperimentare e mai come questo mese l’occasione era ghiotta per imparare e provare strade nuove.
Questa è la versione eretica della torta di riso bolognese, dove gli ingredienti non stanno dove solitamente stanno nella ricetta classica e, chevelodicoaffà, la cottura è totalmente diversa: bollitura e forno per la versione tradizionale, assorbimento e frittura per la versione eretica per l’MTCn.41 dedicato al riso.
Il primo problema che mi si è posto davanti, oltre a fermare il mio unico neurone impazzito,  è stata la scelta del riso per questo tipo di preparazione.
Come prima cosa mi sono letta TUTTO il filo diretto.
Poi mi sono ripassata il post della sfida, ho spulciato in lungo e largo il blog di Annalena, ho riletto  il regolamento, i post di approfondimento n.1 n.2 e n.3, ho guardato in rete.
Ma tutte queste informazioni, seppur molto interessanti e utili, mi lasciavano ancora dubbiosa.

Vedete, se il mondo fosse perfetto, io andrei per riserie ad acquistare pregiate selezioni direttamente dal produttore. Nella realtà invece, lo confesso, il 90% delle volte  faccio la spesa all’iper, con due bambini urlanti nel carrello e i minuti contati.
Anche se questa volta, giuro, ho passato più di 10 minuti davanti allo scaffale del riso, penso che ciò non basterà a lavare le mie colpe :-)
Durante quei dieci minuti nella testa  mi è passato davanti di tutto: dall’Annalena che mi diceva “attenta a ciò che fai” alla Van Pelt che mi diceva “attenta a come lo fai, ma soprattutto perché lo fai” :-)
E così, dopo vari tentennamenti, mi sono fatta guidare dalla curiosità ed  ho scelto un tipo di riso che non avevo mai provato. Per una che va avanti da anni ad Arborio per me un Vialone Nano rappresenta un vero salto nel buio :-D
Fra i vari “Vialoni”, ovviamente ho scelto il meglio dello scaffale, di una riseria di Mantova con confezione di carta. Mi ha subito ispirato qualità, così l’ho comprato. Tout simplement :-)

Problema n.2
Che cottura utilizzare? Non volevo dare per scontata la cottura al latte, volevo essere prima sicura del risultato della prima cottura del riso, anche perché la mia ricetta prevede  una seconda, seppur breve, nell’olio bollente.
A questo punto mi sono  ricordata delle parole di Annalena “fate parlare il riso, sarà lui a dirvi la cottura migliore”. Ecco. :-)
Io già parlo da sola, con le piante e gli animali, ci mancava solo di parlare col riso.

Quindi tornata a casa è cominciato “il colloquio” col Vialone Nano :-) .

Prima l'ho preso fra le mani e ho notato che era molto polveroso, ricco di amido, tipo un Carnaroli. 
A questo punto ho testato entrambe le prove di cottura, per assorbimento e poi nel latte, escludendo fin da subito che il metodo pilaf andasse bene per questo tipo di riso. 
I test sono stati condotti con la stessa pentola, rispettando i passaggi indicati da Annalena
Cottura per assorbimento - foto 1
Per la cottura ad assorbimento ho sprimacciato il riso in acqua, sciaquandolo e cambiando acqua 6 volte (quindi più delle 3-4 da lei indicate) perchè il Vialone mi stava appunto dicendo :-) che lui è molto amidaceo e necessita di più risciacqui. Poi ammollo per 15 minuti, sciacquato e scolato. A questo punto il suo colore è diventato di un bianco candido e lucente come un confetto. L'ho   messo in pentola con pari volume di liquido (latte) più un cucchiaio a temperatura ambiente. Portato ad ebollizione poi coperto con coperchio avvolto in canovaccio e cotto 10 minuti esatti. Una favola. Chicchi perfettamente cotti, non stracotti e ben sgranati e consistenti.
Cottura per assorbimento - foto 2

E sotto, una bella crosticina golosa.. :-)
















Cottura al latte


Per la cottura al latte ho sbianchito il riso per un minuto in acqua bollente, l'ho sciacquato e scolato e l'ho messo in una pentola e coperto di latte bollente nelle proporzioni indicate da Annalena (1 litro per 220 g di riso, io ho cotto per la prova 55 g di riso in 250 ml di latte) e cotto coperto per 30 minuti.
Il riso è risultato come da copione; avvolto in una densa crema di latte formatasi in cottura.
La  consistenza del chicco molto molto morbida ma il tutto mi ha fatto pensare che per formare delle palline da friggere non fosse la consistenza giusta.

Anzi, me l'ha detto quel chiacchierone del Vialone Nano :-) ...e guai a chiamarlo nano!!!
I dialoghi del Vialone 


Quindi ho scelto di eseguire la ricetta con la cottura per assorbimento, e il risultato finale mi ha dato ragione!
Note: 
-per la torta di riso ci vuole il cedro candito. Essendomi messa in testa di farlo in casa partendo dal cedro fresco e non essendo proprio la stagione giusta (arriva verso Dicembre) ho optato per un limone siciliano non trattato dalla buccia molto spessa che è stato un'ottimo sostituito.
-la vaniglia qui ci sta benissimo. Io non ho usato direttamente il semini del baccello perchè nel barattolo dello zucchero tengo sempre un paio di baccelli di vaniglia che danno un profumo incredibile. In caso contrario unite il semini nel latte prima della cottura.


Torta di riso eretica
per circa 5 palline medie o 10 piccole
100 g di riso
pari volume del riso più un cucchiaio di latte temperatura ambiente
80 g di zucchero semolato vanigliato
100 g di mandorle spellate
70 g di limone candito (ricetta qui sotto)
100 g di amaretti (ricetta qui sotto)
1 uovo
1 litro di olio per friggere
Per il limone candito
1 limone non trattato o cedro fresco
100 g di zucchero
100 g di acqua
Per gli amaretti
75 g d mandorle tritate
120 g di zucchero a velo
55 g di zucchero semolato
2 albumi
1 goccio di mandorla amara

Con anticipo preparate il il limone candito e gli amaretti.

Per il limone candito occorre lavare bene il limone, ricavatene la scorza e tagliatela a strisce.
Mettetele in una pentola e copritele con acqua. Fate bollire per dieci minuti e fate raffreddare.
Ripetete questa operazione per altre due volte, per un totale di tre bolliture.
Pesate 100 g di scorze. In una padella o pentola fate sciogliere 100 g di zucchero in 100 g d'acqua. Unite le scorze e cuocete a fuoco basso fino a che il liquido non sia stato tutto assorbito e le scorze sono diventate trasparenti. 
Trasferitele su una teglia foderata di carta forno e fate asciugare.
Pesate 70 g di scorze candite e mettetele in un bicchierone con un goccio di mandorla amara, frullate con frullatore ad immersione fino ad ottenere un composto denso e tenete da parte.

Per gli amaretti:

Mettete le mandorle in un frullatore e tritatele finemente, unite lo zucchero a velo e continuate a frullare per un paio di minuti fino a che il tutto sia tritato molto finemente.
Setacciate il composto e mettetelo in una ciotola.
Montate gli albumi a neve aggiungendo gradatamente lo zucchero semolato continuando a montare fino a che il composto risulti fermo e lucido. Unite la mandorla amara e le mandorle tritate poco alla volta , mescolando bene.
Pre-riscaldate il forno a 180°C modalità statica.
Mettete il composto in una sac à poche con bocchetta liscia di circa 1 cm.
Su un foglio di carta disegnate tanti cerchi di 2,5 cm di diametro distanziati di circa 1,5 cm, Girate il 
foglio e riempite i cerchi col composto. Spolverizzate la superficie con zucchero a velo e fate riposare 15 minuti.
Cuocete in forno per circa 15 minuti, devono gonfiare e dorarsi leggermente.
Spegnete e lasciate raffreddare dentro al forno, lasciando una fessura aperta.
Conservateli in una scatola di latta fino al momento di usarli.

Ora cuociamo il riso:
Mettete il riso in una ciotola capiente e copritelo con acqua fredda. Sprimacciatelo con la punta delle dita come descritto sopra, massaggiandolo e roteandolo per un minuto, fino a che l'acqua sia diventata bianca. Scolatelo e sciacquatelo sotto un getto d'acqua gentile e ripetete l'operazione altre 5-6 volte, fino a che l'acqua non sia chiara.
Tritate le mandorle grossolanamente e fatele tostare nella pentola dove poi cuocerete il riso. Appena diventano appena ambrate e sentite il loro profumo spegnete e fate raffreddare.
Unite il riso nella pentola delle mandorle, coprite con il latte a temperatura ambiente, aggiungete lo zucchero e portate a bollore. Appena bolle abbassate la fiamma, coprite e avvolgete il coperchio con un canovaccio in modo da sigillare quasi completamente, impedendo alle goccioline di vapore di uscire.
Cuocete per 10 minuti poi spegnete e fate riposare coperto per altri 10 minuti.

Nel frattempo tritate gli amaretti fino ad ottenere una polvere fine.

Togliete il riso dalla pentola e fatelo intiepidire, unite l'uovo leggermente sbattuto e ponete in frigorifero a raffreddare.
Mettete l'olio sul fuoco in una pentola capiente e mentre si scalda preparate le palline.

Prendete il riso e ponetelo nell'incavo della mano, fate una piccola fossetta al centro e riempitela con un poco di cedro frullato. Chiudete e pressate bene dando una forma tonda. 
Passate la pallina nell'amaretto grattugiato e tenete da parte. Ripetere col restante riso.
Quando l'olio è a temperatura, immergete delicatamente una pallina con l'aiuto di una ramina.
Fate cuocere per circa 1-2 minuti, scolatela su carta assorbente e procedete nello stesso modo con le altre palline.

Servite calde con una spolverata di zucchero a velo.























































Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge  n.41 di Settembre 2014
gli sfidanti

17 commenti:

  1. Ecco come la Carloni mi va a vincere questo MTC! Con la torta di riso eretica! :)
    Il post è uno spasso e io ti adoro! Lo sperimentare prima quale cottura funzionasse meglio è da fuori classe come te :)
    Su su, comincia a pensare!! :-P

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  2. mamma mia che golosità mia cara! (p.s. ma che bella la nuova veste del blog, non ci avevo ancora fatto caso, complimenti!!!)

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  3. il riso parla e la Carloni risponde... per le rime! Sono a bocca aperta per svariati motivi. La chiuderei volentieri con una delle tue frittelline...

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  4. Ma dimmi tu!! ti preoccupi di aver passato solo 10 minuti davanti allo scaffale del riso all'iper??Ma ti rendi conto che ti sei fatta anche gli amaretti in casa???...ma va va ...... io sono senza parole...e la vignetta la 'm fà murì!! ahahahahah

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    1. Posso sottolineare ogni virgola della Baker?
      No perché la penso proprio uguale!!!

      Tu sei allucinante!!!!

      p.s.: <3

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  5. Ciao Francy volevo dirti che ho scoperto per caso il tuo blog mentre ero alla ricerca di un arrosto ripieno...ho provato il tuo con la lonza per il pranzo di oggi con nonni e zii x il compleanno del mio bimbo...ed è stato molto apprezzato ;)!!! Grazie ciao ciao Luisa

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  6. Gli amaretti fatti in casa mi hanno stesa!! Beh anche "nano a chi"? Sei forte e queste palline, eretiche o no, sono goduriose :-)

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  7. Che lavorone!! ma anche tu cucini in notturna? Ormai è l'unico modo in cui possa riuscirci coi mostri per casa! Pensa che nei super di zona il vialone neanche lo trovo: siamo messi più che male!Mi sa che "le prof" ti promuoveranno a pini voti!

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  8. per me tu hai vinto già per il nanetto ihihihi
    poi mi fai un post con entrambe le cotture spiegato passopasso sei unica francesca sei un mito

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  9. No, vabbè, ma che storia affascianante è, questa? Parli con il riso come io parlo con le farine ^_^ Bellissimo il passo passo che ti ha portato a scoprire il metodo prefetto di cottura. E questi bocconcini..... che divina visione, per non parlare del modo di preparare ciascun ingrediente.
    Insomma, non finisci mai di stupirmi. Grande!!!!

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  10. Arancini in versione dolce, palline goduriose una tira l'altra,tentazione allo stato puro.
    La tua bravura e la tua fantasia che mi sorprendono di nuovo. Ma in tutto questo un'ammirazione particolare per le scorzette di limone e gli ameratti fatti direttamente da te.Sei un vulcano irresistibile!!!

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  11. Spero di vincere l'MTC solo per avere una vignetta disegnata da te!
    La tua ricetta è buona, il post lo adoro.
    Ah, non è che posso avere anche un paio di amaretti? Non quelli dell'Iper però, voglio proprio quelli fatti da te.

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  12. questi simil arancini variante dolce sono fantastici e la tua vignetta...mitica!
    baci
    Alice

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  13. Ma Francy!!! Tu non smetterai mai di stupirmi... Sono rimasta a bocca aperta, ma quante cosa sei riuscita a fare? Ma soprattutto... come le hai fatte? Hai un modo tutto tuo (forse te l'ho già detto) di dire le cose, di sperimentare in cucina, di cucinare, che mi piace molto, è fuori dagli schemi, molto particolare e bello.
    Bravissima, mitica, inimitabile!

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  14. Ma che roba sei?! Tu fai parlare il riso, e pure le pareti, mi sa tanto!
    Io, dal basso della mia ignoranza, ti dico che il Vialone Nano è perfettissimo per i risotti (il mio riso preferito all'uso), ma a quanto pare anche per queste torte di riso eretiche che ammiccano agli arancini, che sanno di limone candito e di amaretti fatti in casa.. come resistergli?!

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  15. MA davvero, brava!
    E poi, sei riuscita a fare un sacco di esperimenti, con pargoli urlanto al fianco.
    Sei proprio da premiare!! ;-)

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  16. Bellissima questa versione dolce di mini arancine, poi quei disegni che a me fanno tanto impazzire.
    Nano a chi.....
    Sei davvero forte
    A presto

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