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Corn bread al limone


Ci si può innamorare di una ricetta solo dal nome? 
A me è capitato con questo Corn bread al limone.
E' una ricetta che ho trovato su una rivista -ritagliata subito- era tanto che non mi capitava di farlo!
Adoro la farina di mais, con quel colore meraviglioso e quel gusto semplice, che sa tanto di campagna, di prati, di campi coltivati (di mais, ovvio) :-)
Ho letto gli ingredienti, li avevo tutti e ho deciso di provarla senza variare nulla, per vedere se la ricetta era affidabile e soprattutto se veniva fuori una cosa buona.


Ma che cos'è il corn bread e quali sono le sue origini, la sua storia?
Il nome, tradotto dall'inglese, è "pane di mais". In realtà questo non è un pane come lo intendiamo noi, anche se del pane mantiene il gusto semplice e quasi neutro. 
Il corn bread è solitamente dolce, perfetto per la colazione o la merenda.
Il corn bread ha origini americane e la sua storia è antica quanto il mais stesso.
Molto prima che i coloni europei arrivassero nel Nuovo Mondo, le tribù dei nativi americani del sud-est usavano  mais o granoturco nella loro dieta.  Quando anche i coloni bianchi arrivarono negli stati del Sud, il corn bread divenne un alimento importante della loro dieta grazie al suo basso costo e alla sua versatilità, e anche perché così sottile, denso, e piatto, era il solo modo per trasportare un’alimento sano e molto nutriente che resisteva durante i lunghi viaggi e per lunghi periodi di tempo, senza doversi caricare di pesi eccessivi.

Una delle prime versioni di pane di mais è la “hoe cake” (hoe= zappa). Il nome deriva da un metodo utilizzato dai braccianti le cui zappe erano grandi, piatte, ed estraibili dal manico. Era più che altro una miscela di farina e acqua (e talvolta sale) che veniva fritta su una fiamma aperta sulla piastra  o anche su una pala.
Un dolce simile è il "Johnnycake", tipico degli stati del Nord America (in particolare nel Rhode Island) ed anche nel Midwest, ed è  costituito da un sottile pastella di farina di mais, uova e latte o acqua. L'impasto viene versato in una padella unta e ben calda. E’ molto sottile e molto simile a una frittella a base di mais.
La pastella del corn bread può anche essere fritta come gli hushpuppies (palline di mais fritte), anche se a volte per gli hushpuppy viene usata la cipolla. Nel Sud, gli hushpuppies sono quasi sempre serviti con pesce e patatine fritte.
Il corn bread che si fa al Nord degli USA è solitamente  a base di uova, zucchero e farina e cotto in una teglia da forno, e si può anche trovarlo facilmente sotto forma di muffin.
Al Sud è più comune prepararlo senza zucchero e cuocerlo in una padella di ghisa.
Nella sud-est del Mississippi ci sono molte versioni del corn bread: con farina gialla o bianca, cotto in padella o in un piatto di vetro, con peperoncini o formaggio. In questi stati, Texas compreso, la cultura messicana ha influenzato molto le ricette di corn bread, ad esempio con le aggiunte di peperoncino jalapeno.
Gli americani oggi lo mangiano durante ricorrenze come il 4 luglio (Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America) o la festa del Ringraziamento.

Come dicevo all'inizio, la ricetta che segue l'ho trovata su una rivista. 
L'ho provata senza variare nulla. In fondo qualche mia considerazione.

Ingredienti
750 ml di latte intero
2 uova
20 gr di burro
200 gr di farina di mais tipo fioretto
50 gr farina 00
80 gr di zucchero semolato
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 cucchiaino raso di bicarbonato
la buccia grattugiata di un limone
1 cucchiaino di succo di limone
un pizzico di sale

Pre-riscaldare il forno a 180°C statico.
In una ciotola setacciare le farine, il lievito, il bicarbonato e il sale.
In un'altra ciotola sbattere le uova con una forchetta, aggiungere la scorza e il succo di limone, lo zucchero e mezzo litro di latte.
Aggiungere la miscela di farine e mescolare con una frusta.
In una teglia o in una padella di ghisa (diametro circa 20 cm) sciolgere il burro e quando diventa ben caldo e spumeggiante aggiungere al centro la pastella. Unire infine sempre al centro il latte rimasto e senza mescolare, trasferire il tutto in forno.
Cuocere per circa 40 minuti fino a che il pane si gonfia e prende un bel colore dorato, accendere il grill e cuocere ancora per circa 2-3 minuti.
Servire caldo.

Risultato: ottimo il gusto, sapore non troppo dolce, impasto morbido e non unto. Ovviamente il profumo ed il gusto del mais predominano sugli altri ingredienti.
Consiglio mio: se vi piace aumentate il succo di limone anche a 2 cucchiai, si sentirà di più.


Alla prossima!





7 commenti:

  1. Francy, quante informazioni interessanti! Anche a me la farina di mais piace particolarmente, questo corn bread non l‘ho mai né fatto né mangiato ma mi incuriosisce, soprattutto dopo questa tua interessante introduzione alla ricetta. Gli hushpuppies invece li ho fatti e postati e mi hanno entusiasmato. Bravissima come sempre! Baci :)

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  2. Eccola quà con un altra ricetta d'oltreoceano!!!
    Le tue ricerche storiche sono sempre minuziose e interessanti, da far incuriosire anche i più distratti
    Bella la ricetta, con la sua rusticità che fa risvegliare anche i palati sopiti
    Somiglia vagamente al nostro migliaccio che un tempo si faceva con la farina di mais
    Grazie tesoro, sei una fonte inesauribile di novità!!!

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  3. Un bel dolce da colazione, come già sai sono quelli che prediligo e che riesco a cucinare pure io e poi ho pure un pacco di farina fioretto che vegeta in casa...

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  4. Capisco il tuo innamoramento. Guardando il tuo post è capitato anche a me e presto mi cimenterò. Riguardo il burro di mandorle, che non va confuso con la pasta di mandorle, è facilissimo da fare ed ho messo un link sul post. Puoi provare con l'home made. Un bacione gigante. Pat

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  5. Quante interessanti informazioni su questo bread Anch'io adoro la farina di mais con il suo color oro e il sapore dolce e tempo fa ho avuto il tuo stesso colpo di fumine per un corn bread che però da dolce-salato con peperoncino ho rivoluzionato a dolce completo di mirtilli. Mi ispira proprio un sacco questo bread un po' rustico e profumato. Un bacione, buona settimana

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  6. certo che ci si può innamorare di una ricetta solo da nome, anzi spesso si parte proprio da lì, per me questa ricetta era sconosciuta, grazie per avermela fatta conoscere, un abbraccio SILVIA

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  7. Bella la ricetta e interessantissima la ricerca che hai fatto!
    Un abbraccio e buona giornata
    Spery

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