Sono andata in "fissa" per le pies in occasione dello Starbooks di Gennaio, quando la Premiata Squadra dello Starbooks presentò il libro degli Hairy Bikers "Perfect Pies".
E proprio dopo aver letto le recensioni alle varie ricette, decisi che la prossima ricetta da fare doveva essere una "meat pie", una torta salata ripiena di carne, e prontamente ne avevo segnate un paio nella mia "to-do list", che, come tutte le "to-do list" che si rispettino, hanno la caratteristica unica di allungarsi inesorabilmente, senza speranza nè di arrestare questa crescita sconsiderata nè di riuscire in qualche modo ad accorciarla.
E invece no. Questa volta la voce "meat pie" è stata depennata in tempi record e con somma soddisfazione, anche se, rispetto a ciò che avevo in mente io, ho scelto una versione che comprendesse fra gli ingredienti il famigerato "quinto quarto", tema della sfida n.38 dell'MTChallenge.
Per coloro che non "masticano" :-) trippa, cervella e rognoni, un post interessantissimo di Elisa spiega in maniera perfetta di cosa stiamo parlando, andatelo a leggere qui.
Cristiana di Beuf à la mode, è stata la vincitrice della scorsa edizione
col suo soufflé al fegato di coniglio con salsa ai fichi . Lei, "romana de Roma", grande conoscitrice ed esperta di preparazioni col quinto quarto (squartamenti compresi :-) ), non poteva non proporre una sfida di questo genere: Roma e in generale tutto il Lazio, sono zone dove il quinto quarto è una vera istituzione, nonchè ingrediente principale di ricette classiche della tradizione: dalla coda alla vaccinara alla pasta con la pajata, dalla coratella d'abbacchio alla trippa alla romana. Insomma, Cristiana è geograficamente sul pezzo. :-)
Per quanto mi riguarda, non
voglio soffermarmi troppo sul fatto che questo è un tema a me totalmente sconosciuto,
che di frattaglie non ho mai voluto neanche sentir parlare, tantomeno
trovarmele nel piatto ecc.. ma devo confessare che la mia prima reazione è stata di disgusto. Poi mi sono detta: l'MTC è una sfida? YES, IT IS! e questo mese più delle altre volte considerando il tipo di ingrediente. Ma proprio per questo occorre grinta e un atteggiamento umile di chi è curioso ed entusiasta di imparare. Oltretutto, se pensiamo che il quinto quarto è stato in
passato alla base dell'alimentazione di tante popolazioni, quando
l'espressione "non si butta via niente" era applicata alla lettera quotidianamente come unico modo per
evitare il digiuno forzato, frattaglie&Co dovrebbero essere maggiormente rivalutate. Le massaie di un tempo fecero di necessità virtù, e da questi tagli e parti di animale normalmente rifiutati e gettati, sono nate tante squisite ricette che sono tutt'ora alla base della cucina di tradizione di tante regioni italiane.
E così eccomi qua, con questa torta salata di manzo e fegato, che mi ha permesso di "sdrammatizzare" il quinto quarto includendolo fra gli ingredienti principali e vincendo la mia iniziale repulsione: prima marinato nel latte che assorbirà quel retrogusto amarognolo, poi cotto in un brodo molto saporito di zampetto di maiale ed infine racchiuso in una crosta resa dorata e croccante dal grasso di rognone.
L'osso con midollo in posizione centrale ha espletato la funzione di "camino sfiatatoio" per lasciare uscire il vapore da sotto la crosta ed anche di indicatore per la cottura (quando il midollo assume un aspetto gelatinoso è ora di sfornare) e i meravigliosi succhi del midollo si scioglieranno andando direttamente dentro la torta. L'idea del "camino" è di Fergus Henderson, chef inglese proprietario del St John restaurant di Londra, nonchè maggior estimatore vivente di quinto quarto al mondo. Non avrete certo pensato che tutto d'un tratto fossi diventata un genio in cucina, vero? :-D Grazie Cristiana ed Alessandra per avermelo fatto conoscere!
Questo è il mio contributo alla sfida di questo mese, dove Cristiana ci ha messi tutti veramente alla prova, ci ha chiesto di non fermarci alle apparenze, a quel che conosciamo e che ci è familiare, ma di buttarci e scoprire gusti sconosciuti, cotture mai provate.. in una parola ci ha lanciato il messaggio: ".. 'O FAMO STRANO"? :-D
300 g spalla di manzo abbastanza grassa
200 g fegato di vitello
200 ml di birra scura
400 g di patate novelle
400 g di patate novelle
1 cipolle piccole
3 spicchi d'aglio
un rametto di rosmarino
2 foglie di alloro
qualche goccia di salsa Worcester
1 cucchiaio di farina
qualche goccia di salsa Worcester
1 cucchiaio di farina
sale e pepe nero q.b.
Per il brodo
1 zampetto di maiale
250 g di ossa di pollo e alette (o una mezza carcassa)
1 cipolla bianca
1 gambo di sedano
1 carota
Per la pasta
300 g di farina 00
100 g di grasso di rognone di vitello -oppure strutto o sugna
(ottenuti da 300 g circa di grasso fresco di rognone - vedere sotto)
1 cucchiaino di cremor tartaro
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
(ottenuti da 300 g circa di grasso fresco di rognone - vedere sotto)
1 cucchiaino di cremor tartaro
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
un generoso pizzico di sale
1 uovo sbattuto per spennellare
Per completare
1 pezzo di osso di vitello con midollo
Per completare
1 pezzo di osso di vitello con midollo
Il giorno prima di cuocere la torta preparate il brodo: mettete lo zampetto in una pentola, coprite con acqua e portate
ad ebollizione. Scolatelo e sciaquatelo bene con acqua fredda. Rimettetelo poi in una pentola assieme agli odori e alla carcassa del
pollo. Coprite con acqua e portate a leggera ebollizione. Fate cuocere
per 2-3 ore poi togliete lo zampetto e mentre è ancora caldo separate la polpa dalle ossa e tenetela da parte, e rimettete le ossa nel brodo. Fate raffreddare poi filtrate e tenete in frigo fino al momento di servirvene.
Meglio preparare in anticipo anche lo strutto “fatto in casa” che servirà per l’impasto. Sono partita dal grasso fresco di rognone di vitello (i 300 g circa indicati nella ricetta) ed ho seguito lo stesso procedimento della preparazione della sugna (che è il grasso che riveste i reni del maiale):
Tagliate a cubetti grandi il grasso di rognone e ponetelo in una pentola dal fondo spesso, senza coperchio posta sul fuoco più piccolo con la fiamma al minimo (io ho messo anche la retina spargifiamma).
Il grasso comincerà a sciogliersi e la poca acqua contenuta evaporerà lentamente. I “ciccioli” e le impurità si separeranno. Levate i primi con una ramina (si possono usare per altre preparazioni) e, una volta sciolto tutto il grasso, filtratelo attraverso un colino a maglie fitte foderato con della garza.
Rimettete il liquido nella pentola e riportate a bollore per dieci minuti circa.
Mettete il liquido in un barattolo di vetro e fate raffreddare, poi riponetelo in frigorifero fino al momento di usarlo (io ho ottenuto circa 160 g di "strutto" e ne ho utilizzati 100 g per l'impasto).
Sempre il giorno prima ponete il fegato in una ciotola e copritelo col latte. Tenete in frigo una notte.
Lavate e pelate le patate, poi tagliatele a cubetti grandi.
Meglio preparare in anticipo anche lo strutto “fatto in casa” che servirà per l’impasto. Sono partita dal grasso fresco di rognone di vitello (i 300 g circa indicati nella ricetta) ed ho seguito lo stesso procedimento della preparazione della sugna (che è il grasso che riveste i reni del maiale):
Tagliate a cubetti grandi il grasso di rognone e ponetelo in una pentola dal fondo spesso, senza coperchio posta sul fuoco più piccolo con la fiamma al minimo (io ho messo anche la retina spargifiamma).
Grasso appena sciolto ancora caldo |
Il grasso comincerà a sciogliersi e la poca acqua contenuta evaporerà lentamente. I “ciccioli” e le impurità si separeranno. Levate i primi con una ramina (si possono usare per altre preparazioni) e, una volta sciolto tutto il grasso, filtratelo attraverso un colino a maglie fitte foderato con della garza.
Rimettete il liquido nella pentola e riportate a bollore per dieci minuti circa.
Appena tolto dal frigo |
Mettete il liquido in un barattolo di vetro e fate raffreddare, poi riponetelo in frigorifero fino al momento di usarlo (io ho ottenuto circa 160 g di "strutto" e ne ho utilizzati 100 g per l'impasto).
Sempre il giorno prima ponete il fegato in una ciotola e copritelo col latte. Tenete in frigo una notte.
Lavate e pelate le patate, poi tagliatele a cubetti grandi.
Tagliate a cubetti il manzo e scolate il fegato dal latte e tagliatelo anch'esso a cubetti. Asciugate entrambe le carni con carta assorbente. Rosolate il manzo e il fegato in due padelle separate unte con un filo
d'olio d'oliva. Quando il manzo è ben rosolato aggiungere le verdure e
gli odori, mescolate e fate cuocere fino a che non si siano ben
ammorbidite, quindi cospargere il tutto con la farina e mescolare
lasciando rosolare ancora brevemente. Aggiungere la birra, mescolare
bene per eliminare eventuali grumi. Aggiungere il fegato e la polpa del zampetto, fate cuocere
fino a che la birra si sia un pò ridotta poi coprite col brodo e aggiungete la salsa Worcester. Fate cuocere per circa 1 ora (a metà cottura unire le patate) poi regolate di sale e pepe e lasciate raffreddare.
Si formerà un delizioso sughetto denso e saporitissimo.
Si formerà un delizioso sughetto denso e saporitissimo.
Per
la sfoglia: in una ciotola setacciate la farina, il cremor tartaro e il bicarbonato. Unite il grasso di rognone grattugiato e acqua fredda a poco a poco fino ad ottenere un
impasto compatto e sodo. Lasciate riposare in frigo per 2 ore prima di
usarla.
Dividere
la pasta a metà, e stendere le due parti fino ad ottenere due
rettangoli della misura della teglia (o due cerchi se avete una teglia
tonda). Stendere il primo strato sul fondo della teglia (foderatela prima con carta forno), bucherellare la
superficie con una forchetta. Stendere il ripieno di carne in modo
uniforme, ponendo al centro l'osso col midollo.
Coprire con l'altra metà della pasta, incidendo nella pasta un'apertura dello stesso diametro dell'osso, da cui deve leggermente fuoriuscire.
Spennellate la superficie con l'uovo leggermente sbattuto e infornate a 170° per 30-40 minuti.
Coprire con l'altra metà della pasta, incidendo nella pasta un'apertura dello stesso diametro dell'osso, da cui deve leggermente fuoriuscire.
Spennellate la superficie con l'uovo leggermente sbattuto e infornate a 170° per 30-40 minuti.
Servite caldo.
Con questa ricetta partecipo all'MTC n.38 di Aprile 2014 dedicato al Quinto quarto:
Partenza col botto all' insegna dello yes it is!!! Bravissima, interpretazione del quinto quarto perfetta e raffinata. Al punto da riuscire a renderlo appetibile anche ai più schizzinosi. Non vedo l‘ora di vederti vincere. Un bacione!
RispondiEliminaLa ricetta è tostissima!!!!!
RispondiEliminaMa tu lo sai vero che io aspettavo con infantile trepidazione la tua vignetta??
Dobbiamo raccoglierle, sono strepitose, le adoro tutte, ovviamente la mia più di tutte le altre e per sempre;))))))))))
Troppo brava!
U(n gran lavoro e direi che per essere una che non ha mai cucinato il quinto quarto stai sul pezzo alla grandissima anche tu.
RispondiEliminaDallo strutto di rognone al camino con l'osso con il midollo, non so da dove iniziare a d ammirarti, davvero un inizio col botto con questa ricetta.
Un abbraccio
Anche io ti ammiro per questa preparazione faraonica, immensa, articolata.Dall'imiziale solito senso di leggero disgusto sono passata subito alla mrraviglia e uns mesta ovazione (gli altri dormono ancora e me lo posso permettere).Tutto così perfettamente equilibrato che me l'appunterei anche io...però intanto devo meditare sulla mia interpretazione del quinto quarto
RispondiEliminaadoro le torte salate!
RispondiEliminaEccezionale Francy, ECCEZIONALE!!!!
RispondiEliminaE la tua vignetta è particolarmente riuscita!!!! :-D
Praticamente hai fatto una concentrato di quinto quarto?? L'hai usato in varie forme e mi metti anche un po' in soggezione. Quello che mi affascina è come sei arrivata alla costruzione, cioè al pensare di usare il brodo con lo zampetto, il grasso di rognone per creare lo strutto, l'osso di midollo come sfiatatoio...il libro di Ferguson mi è arrivato venerdì, l'ho sfogliato al volo, ma non ho trovato tutto questo quindi credo che sia proprio farina del tuo sacco! E per te che non avevi a che fare con questa materia prima! Ottima scelta quella della pie: per chi non ama questi sapori l'involucro di sfoglia riesce ad "ammortizzare". Lo sfiatatoi di midollo è mitico: soprattutto il pensare che si sciolto sopra il resto: se fossi stata tua ospite avrei preso la fetta centrale!Son curiosa di capire cosa hai fatto del rognone, ma son sicura che lo capirò presto!...per la vignetta: grazie!!! Aspetto intervista con Ferguson...un bacio cri
RispondiEliminaF A V O L O S A! Hai decisamente concentrato tutto il concentrabile in una sola ricetta.
RispondiEliminaDal brodo di zampetto allo strutto casalingo (mi sa che ci provo anch'io, magari nella casetta gialla dove avrei più tempo)
L'osso di vitello con midollo poi: la perfezione!
E dire che il midollo lo uso solo per il risotto....
Vero che da MTC non si finisce mai d'imparare!
Bravissima COME SEMPRE!!!
Nora
Che brava che sei,sempre,sempre e sempre! Le tue ricette sono eleganti e al tempo stesso confortevoli, regali e al tempo stesso familiari, è sempre un piacere!! Ps. non ti scrivevo da un pò ma solo perchè dopo la nascita della piccirilla i miei tempi soo diventati lunghi,lunghi. Un abbraccio
RispondiEliminaporca miseria che botto!!!! complimenti davvero!!!
RispondiEliminaquesto è un prodotto della genialità, applicata alla inesperienza: non conosci il quinto quarto, ergo lo studi, ergo- due lo sviluppi, elaborandolo sulla base dei tuoi gusti e delle tue inclinazioni (e, nel caso specifico, anche della to do list). Valorizzi le singole parti e le assembli in un unicum che, a sua volta, è adattissimo allo scopo- e non è un caso che gli altri grandi maestri delle frattaglie siano gli Inglesi (e i britannici tutti), che con le pies ci vanno a nozze. Tu condividi con loro anche il sense of humor, dal camino fatto con l'osso del midollo, fino alla vignetta che mi ha fatto ridere alle lacrime- e solo noi sappiamo perchè.... Bravissima!!!
RispondiEliminaTantissimi auguri a te e famiglia per una Pasqua piena di serenità, allegria, buon cibo e tanto cioccolato!
RispondiEliminabaci
Alice
Il camino fatto con l'osso del midollo...ma chi sei??? ECCEZIONALE!!!!
RispondiEliminao madonna! ma che piatto incredibile! hai fatto tutto a tema, dal grasso per la sfoglia al brodo, fino a quell'inimmaginabile camino con l'ossobuco che è davvero una figata pazzesca.
RispondiEliminatu devi vincere. punto.
Come sempre Francy, non so dirti se è più azzeccata la vignetta, che finisce dritta nelle citazioni, o la ricetta: sei davvero incredibile!!! Un abbraccio grande a tutti
RispondiElimina