Il Macafame o Maccafame è un dolce tipico della zona di Vicenza che anche tutt'oggi viene comunemente preparato in mille versioni diverse.
Come il nome stesso fa intuire questa delizia "ammacca la fame" in effetti una fetta è più che sufficiente per una colazione o un corposo spuntino.
Il Macafame affonda le sue radici nella povertà, nella necessità di utilizzare gli avanzi e nasce dalla mentalità (che al giorno d'oggi vale come allora!) che non si butta via niente, mai.
Lo scrittore vicentino Luigi Meneghello descrive questo dolce "piuttosto che una vera torta, la parodia di una torta", probabilmente per l'utilizzo di ingredienti di recupero, di avanzi.
Ma credetemi, è deliziosa, facile e di sicura riuscita.
Questa che vi propongo è la ricetta di famiglia che mi ha dato diversi anni fa una ragazza vicentina, stra collaudata e che faccio regolarmente da tanti anni.
Come dicevo esistono tantissime versioni, è un dolce che si presta veramente a mille interpretazioni: potete aggiungere ciò che più vi piace (o che vi avanza) come mandorle, nocciole oppure gocce di cioccolato, frutta secca, scorza d'arancia.. ma parte sempre da una base di pane, l'alimento base da sempre, quello che noi diamo per scontato ma che ancora oggi per troppe persone rappresenta la sopravvivenza.
Questo è il mio piccolo contributo ad una grande iniziativa, che vi prego di sostenere..
Ingredienti:
200 gr circa di pane raffermo
4 cucchiai di zucchero
3 mele
50 gr di uvetta
2 bicchieri di latte caldo
2 uova
3 cucchiai di farina (io grano saraceno..)
un pizzico di sale
scorza grattugiata di limone
mezza bustina di lievito per dolci
Tagliare il pane a pezzetti (alcuni tolgono la crosta, io solitamente la lascio) e metterli in una ciotola con il latte e lo zucchero. Lasciar riposare un paio d'ore fino a che il latte ammorbidisca il pane.
Schiacciare con le mani per rendere il composto più omogeneo, aggiungere le mele tagliate a cubetti (io le lascio con la buccia), l'uvetta ammollata, le uova, la farina, la scorza di limone, il sale e il lievito.
Mescolate bene, il composto risulterà ben compatto.
Trasferitelo nella teglia foderata di carta forno oppure ben imburrata ed infarinata.
Cuocere in forno statico a 160 °C per 40 minuti.
Una volta pronto lasciatelo raffreddare e servite magari spolverizzando la superficie con zucchero a velo.
GNAM!
Con questa ricetta partecipo alla bella iniziativa di Virginia e di ProgettoMondo Mlal, il contest "BUONO COME IL PANE" per il progetto: IO NON MANGIO DA SOLO
Anche io tanti anni fa ho fatto una ricetta come questa, presa da un giornale, e poi mai più rifatta.
RispondiEliminaRicordo ancora il suo sapore netto di pane e di mele e il suo profumo confortante.
Bella ricetta e una piccola grande soddisfazione per me nel vedere che partecipi anche tu a questa bella iniziativa!
ho imparato di questa iniziativa proprio da te, grazie!
Eliminaottima idea per riciclare il pane davvero complimenti
RispondiEliminaè vero, odio buttar via il pane e questa ricetta, assieme a quella delle polpette, è quella che mi piace di più!
Eliminanon avevo mai sentito parlare di questo dolce, ma deve essere ottimo!
RispondiEliminabacioni
Alice
sì, se ti piacciono i sapori rustici e i dolci da colazione.
EliminaQuesto rimane umido e morbido per diversi giorni!
Adoro le torte di pane in ogni loro declinazione. Non sapevo di questa simpatica denominazione vicentina...
RispondiEliminaGrazie mille per il tuo contributo.
Grazie a te per l'iniziativa!
EliminaChe bella ricetta che ci hai regalato!!! Reciclare pane è la mia fissa!
RispondiEliminaa chi lo dici! o lo grattugio o ci faccio questo dolce, semplice semplice per le nostre colazioni!
EliminaSemplice e delizioso...un dolce antico e una coccola golosissima!! Un bacione!
RispondiEliminaGrazie Patrizia! detto da te che sei l'esperta di dolci è proprio un bel complimento!
Eliminabacioni!!
Fa davvero piacere che molti blogger hanno partecipato a questa lodevole iniziativa.
RispondiEliminaBellissima la tua torta di pane dal sapore antico.
A presto
Grazie! sono contenta anche io di vedere che molti hanno aderito.
Eliminaa presto!