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18 ottobre 2016

Tapas per MTC o MTC per tapas?

Non ridete, ma anch'io vorrei partecipare ai premi fotografici con questa foto :-D
Lo ammetto, sono MTChallenge addicted.
Ogni mese aspetto con trepidazione la pubblicazione della nuova ricetta, ogni mese strapazzo il neurone solitario alla ricerca della mia personale versione e fino a che non trovo quella che mi soddisfa in pieno non riesco a pensare ad altro.
Per la sfida MTC di questo mese ci sono le Tapas di Mai Esteve.

Ed è una sfida a tutto ♥cuore♥ per me, sia perchè la Mai Esteve ne ha uno GRANDE COSI', sia perchè è impossibile da non amarla alla follia e poi anche perchè l'ideona :)) che mi è venuta come fil rouge per proporre le mie tapas riguarda proprio l'affetto che mi lega a lei, all'Ale Gennaro, a questo gioco e a tutti i suoi partecipanti: proporre sotto forma di tapas tre  ricette scelte fra quelle delle sfide targate MTChallenge del passato a cui non ho partecipato, aggiungendo a ciascuna un ingrediente per rendere omaggio alla Mai, quindi la curcuma :)) e cercando in ogni ricetta di ricreare un effetto cromatico giallo/rosso per richiamare la bandiera spagnola, in onore delle origini della nostra guapa!
Sono andata a guardare sul sito le sfide passate e sfogliando fra le prime edizioni ho scelto: la pasta alla Norma (sfida n.2), gli involtini di verza (sfida n.6) e il Danubio (sfida n.8).
Le tapas sono quei deliziosi assaggini di cibo che accompagnano le bevute di ogni bar spagnolo e non solo: infatti sono ormai famosi in tutto il mondo anche se forse solo in pochi sanno (ed io fino a qualche giorno fa ero fra quelli) ne esistono di tre tipologie principali: i pinchos, i montaditos e le tapas propriamente dette.
I primi sono principalmente finger food che si possono mangiare in piedi e che vengono serviti infilzati in uno stuzzicadenti o spiedino, i montaditos sono bocconcini che hanno una base di pane sulla quale viene messo il condimento  e le tapas propriamente dette non sono altro che mini porzioni di un piatto intero, da consumarsi seduti e con le posate.

Quindi per questa sfida la pasta alla Norma è diventata una tapas, gli involtini di verza dei golosi pinchos e il danubio ha fatto da meravigliosa base per i miei montaditos.

E questi tre inseparabili della cucina spagnola mi hanno ispirata per la vignetta dedicata a Mai, trasformata in Frida Kahlo (il talento ce l'ha tutto) assieme ai suoi inseparabili cagnolini Frida e Kahlo, appunto :-))


Ma come nascono le tapas? Ho guardato un pò in rete ed ho scoperto che le loro origini risalgono addirittura al XIII secolo quando re Alfonso X  detto "il saggio” decise che, nei ristoranti della Castiglia, non si dovesse servire un bicchiere di vino senza essere accompagnato da un pó di cibo. Questo per evitare che i commensali si inebriassero troppo velocemente.
Inizialmente la tapa si metteva sopra la brocca o il vaso di vino, per far sí che “tappasse” il recipiente; da qui deriva l’origine della parola. Accompagnava la bibita e, allo stesso tempo, evitava che qualche insetto vi cadesse dentro. A quei tempi la tapa consisteva in una fetta di prosciutto, di salame o di un altro salume e, altre volte, veniva sostituita con un pezzo di formaggio.
Cervantes, nel “Quijote” chiama le tapas “llamativos” (qualcosa di appariscente), mentre Quevedo le chiama “aviso” o “avisillo” (avviso). 
Sembra che la storia della tapa ebbe origine con questo aneddoto: il re Alfonso XIII stava visitando la provincia di Cadiz e, passando per il Ventorillo del Chato (albergo che esiste ancora oggi), si fermó per riposare un pó. Il re chiese un vino di Jerez, in quel momento entró una corrente d’aria per la finestra e, affinché il vino non si riempisse di sabbia, il cameriere ebbe la brillante idea di mettere una fetta di prosciutto sul bicchiere de re. Il re chiese il motivo di quel gesto ed il cameriere, scusandosi, gli disse che l’aveva fatto per evitare che la sabbia finisse nel vino.
Al re piacque l’idea, mangió la tapa e bevve il vino e chiese un altro bicchiere con un’altra tapa. Quando i membri della Corte che lo accompagnavano videro la scena, chiesero lo stesso. Come possiamo osservare  é piú o meno la  stessa storia, ma con un altro protagonista.
La definizione che si trova  nel dizionario Real Academia Española é “ogni porzione di cibo che accompagna una bibita”. Nonostante ció, la tapa ha diversi nomi a seconda della regione spagnola in cui si prende. In Aragon e Navarra si chiama “alifara”, nei Paesi Baschi si chiama “poteo”, ecc. La bibita che in genere accompagna la tapa é il vino, ma anche il consumo della birra é cresciuto moltissmo negli ultimi anni.
Le tapas si sono arricchite con il tempo; mentre prima si servivano semplicemente olive (di ogni tipo) e qualche arachide oggi le bibite sono accompagnate da piattini di zuppe tipiche, polpette di carne in salsa, piccoli panini, che possono benissimo sostituire un pranzo o una cena. Insomma, il tapeo (andare in bar in bar e provare diverse tapas) é un modo simpatico per bere senza ubriacarsi :)) assaggiando diverse e sfiziose pietanze.
Fonte: Istituto Mediterraneo Sol  

Detto questo, vamos a tapeo!
Tapas: Pasta alla Norma (MTChallenge n.2)

Ingredienti pe 4 persone ancora sobrie :))
400 g di bucatini
1 melanzana
100 g di ricotta salata
1,5 kg di pomodori maturi
2 spicchi d’aglio
1 mazzetto di basilico
olio EVO
sale e pepe

Lavate i pomodori e tuffateli in una terrina con acqua calda, per una decina di minuti. Pelateli, privateli dei semi e tritateli grossolanamente: poi, trasferiteli in un tegame in cui avrete fatto imbiondire l’aglio con un filo d’olio. Aggiungete le foglie di basilico, una presa di sale e una spolverata di pepe, poi mescolate e lasciate addensare il sugo su fiamma moderata.
Sciacquate la melanzana e tagliatela a dadini, tenendo quattro fette abbastanza spesse che griglierete e che formeranno la base della tapa. Disponete invece i dadini di melanzana su una teglia foderata di carta forno. Aggiungete un filo d'olio d'oliva e un pizzico di sale fino. Infornate a 180°C fino a doratura.
Lessate la pasta in acqua bollente salata (dove avrete aggiunto un cucchiaino di curcuma in polvere), scolatela al dente e versatela nel tegame con la salsa. Mescolate con cura e aggiungete le melanzane, una manciata di foglioline di basilico e la ricotta salata a scaglie.

Formate tanti rotolini che disporrete negli incavi di una teglia da muffins imburrati o nei pirottini di carta. Gratinate in forno caldo per circa 10-15 minuti.


Montadito: Il Danubio di Teri (MTChallenge n. 8) con Tapenade di pomodori secchi e prosciutto crudo che voleva essere un Jamon Serrano Pata Negra ma era nato a Parma :))


Per il Danubio:
500gr di farina (300gr manitoba, 200gr farina 00)
170gr di latte
3 tuorli ed 1 uovo intero
1 cucchiaino di sale (circa 8-10 gr)
10gr di lievito di birra
40gr di zucchero
1 cucchiaino di miele
80gr di strutto
20gr di burro

-1 pizzico di curcuma

Sciogliete il lievito nel latte tiepido insieme al cucchiaino di miele. Una volta sciolto aggiungere la farina, la curcuma e iniziare ad impastare.
Unite l'uovo interno e 2 tuorli (uno tenetelo da parte), lo zucchero ed impastate fino ad assorbimento.
A questo punto aggiungere l'ultimo tuorlo rimasto con il sale e fate assimilare completamente all'impasto.  Quando le uova saranno completamente amalgamate unite lo strutto e il burro e impastate fino a che non siano completamente assorbite.
A questo punto continuate ad impastare fino a che l'impasto non sia incordato.
Per rendervi conto vedrete che man mano l'impasto diventerà liscio, lucido e pulirà la ciotola.
Quando arriverete a questo punto fate la prova del velo, cioè staccate un pezzetto e stendetelo finchè non riuscirete a vederne la trasparenza. Se si rompe prima di arrivare a questo punto dovrete continuare ad impastare.
Quando l'impasto sarà incordato mettere a lievitare in luogo tiepido fino al raddoppio.
Trascorso il tempo necessario (circa 2 ore), sgonfiate l'impasto e formate un salsicciotto. Da questo ricavatene tanti pezzetti da circa 30/40 grammi l'uno, Formate tutte le palline, imburrate una teglia da 28 cm e disponete i paninetti vicini, ma non attaccati.
Far lievitare fino al raddoppio poi cuocere in forno a 220°C per circa 10-15 minuti.


Per la Tapenade di pomodori secchi (Da "L'Ora del Patè" ricetta di Sandra Venturoli Vacchi) 
150g di pomodori secchi
75 g di capperi dissalati
75 g di olive nere denocciolate
3 pizzichi di origano
3 pizzichi di polvere di peperoncino
qualche seme di finocchio
1 foglia di alloro
160 g di olio evo


In una pentola portare ad ebollizione 1/2 litro d'acqua e 1/2 litro di aceto bianco. Spegnere ed immergere i pomodori per mezz'ora. Scolateli ed asciugateli accuratamente.
Tritateli con i capperi, le olive, l'olio, l'origano e il peperoncino. Mettete il patè in un vasetto aggiungendo i semi di finocchio e coprendo con la foglia di alloro. Coprite a livello con altro olio.
Si conserva bene in frigorifero con l'accortezza di tenerlo sempre coperto di olio.


Spezzate il Danubio nelle varie porzioni e tagliatele a metà. Spalmatele generosamente di tapenade,  guarnite con una fetta di prosciutto crudo e decorate con un'oliva nera.

Pinchos: Involtini di verza di Mapi (MTChallenge n. 6)

per 4 persone: 350 g di carne tritata mista (manzo e maiale)
200-250 gr di salsiccia
1 patata media (come Mapi, mia aggiunta)
1 spicchio d'aglio tritato
sale
12 foglie di verza
4-5 cucchiai di passata di pomodoro
2 peperoni gialli (mia variante)
1/2 cipolla tritata fine
1/2 bicchiere di vino bianco
sale e pepe
Olio evo q.b.
1 cucchiaino di curcuma in polvere


Ho seguito le indicazioni di Mapi ed ho ammorbidito le polpette con una patata lessata e passata allo schiacciapatate. Sbollentate le foglie di verza per 5 minuti e tuffatele in acqua e ghiaccio per fermare la cottura e mantenere il colore. Mettetele a scolare su un canovaccio pulito.
Lessate la patata e schiacciarla con lo schiacciapatate o con i rebbi di una forchetta.
Preparare l'impasto di carne, patata, aglio, sale e pepe e ricavarne 12 mucchietti delle stesse dimensioni. Avvolgete ciascuna polpettina nelle foglie di verza e chiudetele a pacchetto, utilizzando spago da cucina oppure senza ripiegando bene le verze attorno alla carne mantenendo l'apertura sotto.
Tritare finemente la cipolla e metterne metà in una padella grande, che possa accogliere tutti gli involtini. Mettervi un dito d'acqua e olio extravergine di oliva e cuocere a fuoco basso, fino a che la cipolla non diventi trasparente e l'acqua evapori.

Adagiare gli involtini sul soffritto e portare a doratura su fuoco vivace, sfumare con il vino bianco e una volta evaporato l'alcool mettere la passata di pomodoro, regolate di sale e pepe e cuocete per 20 minuti a fiamma bassa girando gli involtini a metà cottura. In un'altra padella fate imbiondire l'altra metà della cipolla in poco olio e fate saltare i peperoni tagliati a cubetti fino a che non saranno teneri. Regolate di sale e pepe, aggiungete la curcuma poi frullateli e passate la crema in un colino a maglie strette.
Infilzare due o tre involtini in uno spiedino di legno, mettere un poco di salsa di peperone sul fondo di un piattino ed appoggiarci sopra lo spiedino. Guarnire con la salsa di pomodoro.

 
Con queste ricette partecipo alla sfida n.60 di MTChallenge dedicata alle tapas! 

30 commenti:

  1. Francy, TU SEI UN GENIO!!! Scegliere l'MTC come filo conduttore è una genialata senza pari; oltretutto, andando così indietro con le sfide, mi hai riportato alla memoria un pezzettino della nostra storia che mi ha quasi commossa.
    Bellissime (e buonissime) le tue tapas, splendida l'interpretazione e... SUBLIME la vignetta!!!

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  2. Un'idea degna di te e dell'amore per l'MTC e per la nostra Mai!!
    Bellissime le ricette, e quella vignetta.. spettacolare!!

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  3. Geniale usare l'MTC come filo conduttore. Bellissime le ricette scelte, ho un debole per gli involtini di verza :)
    La vignetta è meravigliosa, le espressioni che hai ricreato dei cani sono fantastiche.
    grandioso tutto.

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  4. Bravissima e bellissima interpretazione e quanti ricordi quella pasta alla Norma, mi conquistò e con lei iniziai a conoscere splendide persone che bello rivederla nella tapa
    Un abbraccio Manu

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  5. una sfida dentro la sfida dunque... ganzissima come idea, mi piace molto!
    e il tuo danubio è spettacolare. e pure il resto, bravissima!

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    1. Ecco, il Danubio non ha visto l'alba del giorno dopo😁😁😁

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  6. mi hai fatto piangere... così è meglio che passo dopo... lasciami sbollire "cotantafelicità"!!!
    che poi ti spiego il perche...

    (ti possino)

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  7. Il fil rouge migliore di sempre!!! Complimenti davvero:) bravissima!!!

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  8. Nuuuoooo!!!! Anche a me qualche giorno fa era venuta questa idea, ma stavamo già lavorando su Colombo in più ho pensato che sarei impazzita ad affrontare contemporaneamente tre vecchie sfide di MTC... poi arrivi tu con queste proposte veramente splendide e un Danubio a regola d'arte... Carloni sei un mito!! <3

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    1. Ho visto il vostro viaggio di Colombo.. spettacolare! mitici voi!

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  9. Da dove comincio?
    Comincio proprio dall'MTC, perché la prima cosa che avevo pensato era proprio che in queste tapas ci si potevano trovare un po di qua e di là, alcune delle sfide fatte fino adesso, come dire, un modo di mettere alla prova ricette fatte nelle sfide scorse. Ma quello che non avrei mai pensato e che qualcuno (TU) potesse avere l'idea geniale di usare le sfide (quelle non fatte) come base per ognuna delle tre tapas!!!
    Manco passata per l'anticamera del cervello!
    Ma per quello ci sei tu, con delle idee pazzesche, mai banali ma sempre con quel tocco che ti caratterizza che è quello di sapere leggere nell'anima delle persone (anche in quella degli animali, Frida e Kahlo sono loro! Ma proprio loro!!)
    Non credo lo sapessi ma i tuoi involtini sono stati la mia prima sfida all'MTC, la pasta alla norma la mia prima e purtroppo unica E-saltate, e con il danubio ci ho lottato tanto da farmi venire due braccia di camionista! Me lo ricordo ancora tanto che l'avevo scritto nel post!
    Grazie Francy, grazie per quei tuoi pizzichi di curcuma, per i colori i sapori e per quanto sei importante per questo MTC!

    besos

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  10. Splendida idea veramente!
    Hai fatto sicuramente felice Mai da quello che leggo ma anche noi partecipanti entrati da poco che certe sfide non le abbiamo mai fatte ma è una vita che vorrei avere più tempo per realizzarle!

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    1. A chi lo dici! Era un sacco che volevo provarle ma il tempo e' sempre poco, e questa mi sembrava un'ottima occasione !! Grazie

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  11. E' bello vedere come ognuno di noi si sia sforzato di cercare il proprio fil rouge per realizzare le ricette per la nostra Mai. Tu sei andata a pescare nel passato, ma l'hai legato fortemente al presente e alla Spagna. Tre ricette deliziose!

    Fabio

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  12. Grazie Fabio! questo fil rouge ci sta facendo vedere meraviglie!

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  13. Ma che bellezza!! Innanzitutto rifarti alle esaltate, e poi tutti i riferimenti cromatici e di ingredienti che hai dedicato a Mai. Mi è piaciuto molto anche leggere qualcosa sull'origine delle tapas, finora non l'ho trovato in nessuno dei post partecipanti e invece è un aspetto per me molto importante. Mi piacciono molto anche le ricette, il danubio è venuto bellissimo! Complimenti, anche per l'ironia :-D Un abbraccio!

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  14. Bellissimo il tuo filo conduttore e bellissime anche le solite vignette ma cosa te lo dico a fare ormai sono diventata ripetitiva. Il danubio è stata la mia prima sfida, sembra passata una vita ormai...

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  15. Francy, quando dico che se non ci fossi bisognerebbe inventarti..
    solo che non riusciremmo a fare di meglio di quello che sei! :)

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